Bottiglie Aperte, Alto Adige in tour e il
Franciacorta Festival seguiti dall’Italia del Gusto
Milano, 17
Ottobre 2018- La prima edizione della Milano Wine Week, svoltasi dal 7 al 14
Ottobre in vari punti della città, con la splendida cornice di Palazzo Bovara
come location fulcro dell’intera rassegna, è stata ampiamente promossa dai
giornalisti dell’Italia del Gusto.
La Milano Wine
Week è nata grazie alla geniale idea di Federico Gordini, fondatore di Milano
Food Week e di Bottiglie Aperte, oltre che di Vivite, il primo festival
vinicolo dedicato al mondo delle cantine cooperative.
In questa
settimana del vino, sono stati infatti saggiamente inseriti alcuni appuntamenti
classici per gli enonauti e gli operatori a Milano, come Bottiglie Aperte , la
rassegna Fermento promossa dalla Fisar e la presentazione della guida 2019 di Doctorwine, di Daniele
Cernilli.
Bottiglie Aperte,
che quest’anno è giunta alla settima edizione e si è svolta presso la location
del Superstudio Più in Via Tortona, ha raccolto qualcosa come 250 realtà
vitivinicole di tutto il nostro Belpaese, offrendo davvero una grandissima
scelta di etichette dall’alto tasso qualitativo.
L’Italia del
Gusto ha apprezzato particolarmente i vini del Piave dell’ottima Azienda
Agricola Giorgio Cecchetto di Tezze di Piave (Tv), il Pagadebit Bianco di Enio
Ottaviani di San Clemente (Rn), il caratteristico ed elegante Montepulciano
d’Abruzzo e il fresco Pecorino della Cantina Biagi del Teramano, il Timorasso
dei Colli Tortonesi di Cascina La Zerba di Volpedo (unica cantina presente del Tortonese) che fa
parte delle Cantine Volpi, poi il Lugana della Cantina Bulgarini di Pozzolengo
(Bs) e i grandi bnachi Friulani di Lis Fadis di Spessa di Cividale nell’Udinese, de I Feudi di Romans dell'Isontino e dell’Azienda Agricola
Muzic di San Floriano del Collio (Go).
Inoltre, i grandi
Nebbioli della Valtellina della Cantina Nera/Caven di Chiuro (So) e di La Perla
di Marco Triacca, con le quali l’Italia del Gusto collabora già da tempo nella
valorizzazione territoriale, l’Aglianico Irpinia Doc di Nolurè, il Dolcetto
d’Ovada di Castello di Tagliolo del Monferrato e l’Aglianico di Kandea,
l’Azienda Agricola dei F.lli Cataldo di Candela nel Foggiano hanno soddisfatto
l’esigente palato dei giornalisti e comunicatori dell’Italia del Gusto.
Un altro momento
della prima Milano Wine Week dove la cultura enologica è stata esaltata, è
stato indubbiamente quello dei Vini dell’Alto Adige in tour, voluto dal
Consorzio Vini Alto Adige.
Qui, circa 50
vini, rappresentati dai vari Pinot Bianco, Sauvignon, Pino Grigio, Kerner e
Sylvaner, Lagrein e Schiava, Pinot Nero e Gewurztraminer, hanno confermato il
notevole fascino del terroir altoatesino, con vigne che variano dai 200 ai 1000
m di altitudine.
Invece, per
quanto riguarda il centro nevralgico della Milano Wine Week, rappresentato da
Palazzo Bovara, applaudiamo la quantità e qualità di eventi tematici e
masterclass proposti, tra i quali il Franciacorta Festival.
In questo
appuntamento dedicato alle grandi bolle erano presenti al banco d’assaggio 40
cantine: di queste l’Italia del Gusto ha degustato le etichette di Abrami
Elisabetta di Provaglio d’Iseo, di Mosnel di Camignone di Passirano,
dell’Azienda Agricola Lantieri de Paratico di Capriolo, de Le Marchesine di
Passirano, di Santus di Rovato, di Corteaura di Adro, dell’Azienda Agricola
Ronco Calino sempre di Adro, di Borgo La Gallinaccia di Rodengo Saiano, di La
Torre di Torbiato di Adro ed infine dell’Azienda Agricola Santa Lucia di Erbusco.
Grandi vini per
un grande pubblico formato da appassionati enonauti e da operatori: la prima
edizione della Milano Wine Week ha ampiamente trasmesso i valori della cultura
enologica in una piazza come quella meneghina abituata a manifestazioni del
food, del design e della moda.
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