Sabato 3 novembre 2018
dalle ore 21.00 alle 00.00
Ex Cimitero San Pietro in Vincoli
via S. Pietro in Vincoli 1, 10152 Torino
Posti limitati. Prenotazione obbligatoria all’indirizzo:
info@collezionegiuseppeiannaccone.it
Sabato 3 novembre 2018 l’artista Cleo Fariselli presenta U., una performance per 5 spettatori, con la collaborazione del musicista Patrizio Fariselli,
noto pianista e compositore, tra i fondatori del gruppo Area, una delle
più importanti e sperimentali realtà musicali, conosciuta a livello
nazionale e internazionale.
La
performance, realizzata con il sostegno della Collezione Giuseppe
Iannaccone, anticiperà la presenza dell’artista al progetto di IN
PRATICA del 6 Aprile 2019 e sarà presentata nella suggestiva location
dell’ex Cimitero San Pietro in Vincoli di Torino. L’artista accoglierà
gli spettatori, divisi in piccoli gruppi, in un ambiente raccolto e
intimo, nel quale sculture, performance e musica andranno a comporre una
narrazione astratta e sensoriale, indagando l’atto stesso del
“mostrare”.
Come la stessa Cleo Fariselli afferma: “U.
è nato dall’esigenza di creare un contesto per far vivere il mio lavoro
in una dimensione esperienziale, contemporanea in senso letterale, e
condivisa. Il desiderio di condivisione per me è sostanziale, costruisce
la spinta emotiva alla base dell’atto stesso del mostrare, che è uno
dei capisaldi dell’essere artista”.
Quello
tra Cleo e il padre Patrizio Fariselli è un sodalizio artistico che
dura ormai da anni e che trova espressione in varie opere dell’artista.
L’idea di collaborare a U. nasce nel 2014 quando, la
sera prima di un concerto degli Area a Londra, padre e figlia si
trovano a riflettere sugli intenti comuni del loro lavoro.
“Io
stavo portando in giro la performance già da un paio d’anni” racconta
Cleo “e anche mio padre stava riflettendo sull’idea di stabilire un
rapporto più diretto con gli spettatori, ipotizzando di fare delle brevi
esecuzioni musicali live per una sola persona per volta, mettendola
nella condizione di essere il solo testimone di qualcosa di unico,
irripetibile e non documentato… Allo stesso modo anche io stavo
riflettendo su U., che è una performance immersiva, sinestesica, e se
sul fronte visivo, tattile e anche olfattivo mi reputavo piuttosto
soddisfatta, sentivo la mancanza di un coinvolgimento acustico-musicale
più intenso. Ci siamo così resi conto che i nostri intenti non solo
erano compatibili, ma funzionali l’uno all’altro”.
Due mondi che si incontrano a metà strada per creare un’esperienza di forte empatia sensoriale tra loro e il pubblico.
La
scelta di non produrre una documentazione video o fotografica della
performance deriva dall’esigenza di dare vita ad uno spazio che inviti
lo spettatore a calarsi completamente nel momento presente. I racconti
di chi ha preso parte alla performance, le fotografie del backstage e le
immagini di studio che accompagnano l’artista nella fase di costruzione
del lavoro costituiscono l’unica documentazione esistente.
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