In
occasione del centenario della firma dell’Armistizio della Prima Guerra
Mondiale, viene presentato a Padova il cartone preparatorio di
Guernica, l’arazzo ispirato al capolavoro di Pablo Picasso,
commissionato al maestro spagnolo da Nelson Rockefeller e ora esposto
nella sede dell’ONU a New York.
a cura di Serena Baccaglini
4 novembre – 5 dicembre 2018
inaugurazione sabato 3 novembre 2018, ore 18.00
Museo Storico della Terza Armata
Palazzo Camerini
via Altinate, 59 – Padova
La Fondazione Alberto Peruzzo annuncia un importante appuntamento per la città di Padova e per l’Italia.
Dal 4 novembre al 5 dicembre 2018 apre al pubblico la mostra Guernica. Icona di Pace, a cura di Serena Beccaglini. Arriva a Padova al Museo Storico della Terza Armata il cartone preparatorio dell’arazzo realizzato nel 1955 da Pablo Picasso,
in collaborazione con Jacqueline de la Baume Durrbach, e raffigurante
l’opera capolavoro dell’artista spagnolo (Guernica, dipinta nel 1937
subito dopo il bombardamento dell’omonima città basca). L’arazzo,
commissionato a Picasso dal mecenate Nelson Rockefeller, è oggi
esposto all’interno della sede dell’ONU a New York come simbolo di
pace, proprio di fronte alla sala del Consiglio di Sicurezza.
La cerimonia di inaugurazione della mostra, in calendario sabato 3 novembre 2018, coincide con un momento fondamentale per la storia dell’Italia e dell’Europa: il centesimo anniversario dalla firma dell'Armistizio della Grande Guerra, siglato proprio a Padova il 3 novembre 1918, a conclusione della Prima Guerra Mondiale.
Anche la sede, scelta per celebrare questa ricorrenza con un’icona di pace, è simbolica e legata allo stesso periodo: il Museo Storico della Terza Armata di Palazzo Camerini ospita infatti cimeli, documenti e memorie storiche legati alla Terza Armata, la cosiddetta Invitta, che fu protagonista di importanti pagine di storia nazionale nella zona del Carso e del basso Piave.
In questa sede, accanto al Cartone di Guernica sarà esposto eccezionalmente e per la prima volta il documento originale dell’Armistizio, grazie alla preziosa collaborazione con l’Esercito Italiano.
La
mostra offre quindi un'occasione unica per ammirare un capolavoro del
grande maestro catalano e per meditare sugli orrori della guerra.
“Guernica è un’opera speciale – sottolinea la curatrice, Serena Baccaglini
– lo si avverte dal primo sguardo: un’opera monumentale di 27 metri
quadrati che non entra nella sua totalità in una sola pagina di un
libro. Tutti i personaggi che la animano sono più grandi che in natura,
sono situati in uno spazio chiuso, in totale assenza di colore, sei
esseri umani e tre animali assemblati in modo da dare subito, al primo
impatto, la sensazione di un mondo in cui domina l’angoscia. Scopriremo
che si tratta di un’opera autobiografica di uno spagnolo in esilio: il
genio Picasso, divenuta un’icona per il mondo intero.”
“Il Cartone che ho riscoperto dopo anni di ricerca – prosegue Serena Baccaglini – e che vediamo oggi esposto in una sede così prestigiosa, il Museo della Terza Armata, nasce dall’olio di Guernica, oggi
stabilmente al Museo Reina Sofia di Madrid, ideato e creato in soli 33
giorni dopo il bombardamento terribile del paese basco di Guernica
nell’aprile del 1937, ed esposto all’Expo di Parigi nello stesso anno.
Il Cartone invece viene creato 18 anni dopo nel 1955, quando Nelson
Rockefeller stimola Picasso a rifare quell’opera, che aveva subito
attirato l’attenzione del mondo intero per la sua forte carica emotiva,
la più drammatica denuncia contro gli effetti devastanti della guerra,
di ogni guerra.”
GUERNICA E IL CARTONE PER L'ARAZZO
Guernica è un’opera unica e uno dei capolavori più conosciuti al mondo. È forse l’opera più documentata della storia.
Guernica è il nome di una cittadina spagnola che ha un triste primato, essendo stata la prima città in assoluto ad aver subìto un bombardamento aereo, il 26 aprile del 1937, ad opera dell’aviazione militare tedesca.
L’operazione fu decisa con freddo cinismo dai comandi militari nazisti,
per appoggiare gli sforzi bellici dei nazionalisti franchisti
nell'offensiva in corso nella Biscaglia per rovesciare le sacche fedeli
al governo della Repubblica Spagnola. La cittadina di Guernica non era
teatro di azioni belliche, l'operazione divenne quindi esercizio di
potere e atto intimidatorio, uccidendo soprattutto donne e bambini.
Quando la notizia di un tale efferato crimine contro l’umanità si diffuse tra l’opinione pubblica, Picasso era impegnato alla realizzazione di un’opera che rappresentasse la Spagna all’Esposizione Universale di Parigi del 1937. Decise così di realizzare questo pannello che denunciasse l’atrocità del bombardamento su Guernica.
L’opera di notevoli dimensioni (3,5 m. x 7,7 m.) fu realizzata in pochi
giorni, ma fu preceduta da un’intensa fase di studio, testimoniata da
ben 45 schizzi preparatori che Picasso ci ha lasciato. L'opera è
diventata negli anni a seguire, simbolo di pace in quanto denuncia delle
atrocità della guerra, qualsiasi guerra.
Si narra che un ufficiale nazista, alla visione del quadro, chiese a Picasso: "Avete fatto voi questo orrore, maestro?", e l'artista rispose "No, l'avete fatto voi".
Il Cartone,
che deriva dall’olio, viene realizzato da Pablo Picasso all’indomani
della Seconda Guerra Mondiale, nel 1955, su commissione del mecenate e
futuro Vice-Presidente degli Stati Uniti Nelson Rockfeller, che stimola
l’artista spagnolo a riprodurre il suo capolavoro in forma di arazzo.
Picasso riprende così il soggetto di Guernica
e lo sviluppa su carta da pacchi insieme a Jacqueline de la Baume
Durrbach, la geniale artista “dalle dita d’oro” capace di “tessere un
dipinto” trasformandolo in arazzo. Insieme suddividono il soggetto in 6 strisce larghe come il telaio e creano un modello da utilizzare come guida per la tessitura.
Quello di Guernica
è solo il primo di una serie di 26 cartoni dai quali nasceranno
altrettanti arazzi: un progetto unico nell’arte del Novecento. Picasso
firma tutti i cartoni e gli arazzi accanto al logo di Cavalaire,
l’atelier di Jacqueline de la Baume Durrbach, La sua straordinaria
abilità conquisterà Picasso: solo i Durrbach avranno l’autorizzazione
dell’artista a trasformare le sue opere in arazzi, tanto che ne ordinerà
per sé alcuni, come le Demoiselles d’Avignon, affermando che “le tue Demoiselles tessute sono più belle delle mie dipinte”.
GUERNICA E L'ANNIVERSARIO
La città di Padova, oggi città della Pace,
fu una delle protagoniste della Grande Guerra, dato che il fronte si
trovava a pochi chilometri. Nel 1917, dopo la disfatta di Caporetto,
Padova divenne capitale al fronte del Regno italiano e sede
dell’Armistizio, firmato dagli Alleati con l’impero Austro-Ungarico il 3
novembre, a villa Giusti del giardino alla Mandria. L'Armistizio venne firmato alle 15.20 del 3 novembre 1918. Il "cessate il fuoco" sarebbe entrato in vigore alle 15.00 del 4 novembre, mettendo così ufficialmente fine alla Prima Guerra Mondiale
dopo quasi 3 anni e mezzo. Anche se non direttamente, questa firma
sancì pure la fine del secolare Impero d'Austria-Ungheria, che si
disgregò sotto le inarrestabili onde dei movimenti nazionalisti.
Guernica,
nel suo percorso europeo nei luoghi feriti dalla guerra, ha a Padova un
momento significativo, sottolineando il ruolo avuto dalla città nella
conclusione della Grande Guerra per affermare il valore della pace.
Il Museo Storico della Terza Armata, scelto per l’esposizione di Guernica è un’istituzione unica.
Inaugurato
per iniziativa del Generale Alberto Alberti il 30 agosto 1956,
racchiude cimeli, documenti e memorie storiche della Prima Guerra
Mondiale.
Il
Museo in sé non ha alcuna intenzione celebrativa, ed è stato anzi
concepito come omaggio a tutti i caduti, senza distinzione di
nazionalità, e rappresenta un’occasione per meditare sulla guerra, sulle
sue conseguenze e sulla necessità per ogni uomo di vivere in pace.
Palazzo
Camerini, in cui ha sede il Museo, di proprietà della famiglia Borromeo
dal XV secolo, venne acquistato da Pietro Bembo nel 1527 e, in seguito a
numerosi passaggi, dal Duca Silvestro Camerini (1847), dal quale prende
il nome. Dagli anni Quaranta del Novecento, l’edificio ha ospitato alti
comandi militari, fra i quali il Comando Designato della Terza Armata
(1952-1972) e il Comando Brigata Artiglieria Contraerea dell’Esercito
fino al 2009.
LA FONDAZIONE ALBERTO PERUZZO
La Fondazione Alberto Peruzzo è un’istituzione non profit, nata per volere dell’imprenditore Alberto Peruzzo, che intende favorire la diffusione dell’arte contemporanea, ma è allo stesso tempo attenta e impegnata nel recupero del nostro patrimonio artistico. Progetti di rilevanza nazionale e internazionale sono stati presentati dal 2011 in poi, a cominciare dal restauro del Padiglione Venezia
ai Giardini della Biennale, in collaborazione con la Louis Vuitton. Da
quel recupero di un luogo fisico, ma anche simbolico, l’impegno di
quella che sarebbe poi diventata la Fondazione Alberto Peruzzo è
diventato via via sempre più attento, spaziando dalla tutela e
salvaguardia del patrimonio storico (oltre al restauro del Padiglione Venezia, anche quello della chiesetta di Sant’Agnese a Padova),
alla promozione di artisti contemporanei (come nel caso della mostra
‘L’anima di pietra’ di Fabrizio Plessi conclusasi al Museo Pushkin di
Mosca lo scorso agosto), a progetti sperimentali (come Human
Architecture, attualmente alla Biennale Architettura nel Padiglione
Venezia). La Fondazione ha la propria sede operativa in Veneto, ma da
vita ad interventi di respiro internazionale.
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