Milano ospita per la prima
volta una delle più importanti e complete retrospettive sul Movimento
realizzate negli ultimi decenni
Milano, Palazzo Reale
dal 3 febbraio al 14 giugno 2026
In memoria di Giuliano
Matteucci e Piero Dini
La mostra “I Macchiaioli” porta a Milano per la prima
volta un’esposizione frutto degli ultimi studi sui Macchiaioli da parte dei
tre esperti italiani più autorevoli del movimento: il progetto
espositivo è ideato e curato da Francesca Dini, Elisabetta
Matteucci e Fernando Mazzocca e rappresenta un momento di recupero, riflessione e
valorizzazione di un frammento fondamentale di storia dell’arte che ha
costruito le comuni radici culturali del nostro Paese, attraverso una nuova
e più approfondita lettura della loro esaltante esperienza.
Promossa dal Comune di Milano- Cultura,
prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Civita Mostre e
Musei, l’esposizione rientra nel programma culturale dei Giochi Olimpici
invernali di Milano Cortina 2026.
La mostra, che apre a
Palazzo Reale il 3 febbraio 2026 e vede
come istituzione partner l’Istituto
Matteucci di Viareggio, presenta oltre 90 opere provenienti dai più importanti musei italiani che custodiscono le opere dei
Macchiaioli, come l’Accademia di Belle Arti e la Pinacoteca di Brera, le
Gallerie degli Uffizi e Palazzo Pitti, il Museo Civico Giovanni Fattori di
Livorno, il Museo del Risorgimento e la Galleria di Arte Moderna di Milano, la
Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea di Torino, nonché da numerose collezioni private.
Il movimento dei
Macchiaioli segna un periodo artistico di importanza
fondamentale per la maturazione degli ideali fondanti del Risorgimento italiano
e la costruzione dell’identità dell’Italia unita. Il loro progetto era la
creazione di un linguaggio pittorico comune e condiviso, in cui si potesse
riconoscere un paese che aspirava a realizzare, insieme a quella politica,
un’unità culturale.
Pur mantenendo un dialogo con il passato, i Macchiaioli si unirono in una rivolta contro le tradizionali regole accademiche, iniziata attorno al 1848, e combatterono con passione per cambiare la società attraverso la loro arte, in un momento storico favorevole come fu quello dell’unificazione italiana. Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Vincenzo Cabianca, Odoardo Borrani, Telemaco Signorini, Giuseppe Abbati e Raffaello Sernesi e molti altri: attraverso le loro opere più significative emergono lungo il percorso espositivo le singole personalità di questi giovani pittori.
Tuttavia, gli ideali risorgimentali non si realizzarono come sperato in quel momento storico e la ‘società nuova’ non nacque, perlomeno non subito. La battaglia dei Macchiaioli fu una magnifica illusione, ma la loro arte sopravvisse a questa temperie storica, ottenendo nei decenni successivi il meritato riconoscimento. Il progetto espositivo ci restituisce questa esperienza in un arco cronologico significativo che si apre con il 1848 e si chiude con il 1873, data della morte di Giuseppe Mazzini, esule e clandestino in patria. A quel punto i Macchiaioli, che avevano condiviso le idee politiche mazziniane, avevano ormai esaurito la loro carica rivoluzionaria.
La mostra intende ricostruire le vicende del Movimento attraverso
nove sezioni, in un percorso di grande respiro narrativo che
racconta l’esperimento “nazionale”, o il progetto risorgimentale, dei
Macchiaioli, pittori colti che si riconobbero tanto nelle idee di
Mazzini quanto nelle istanze del Positivismo venute dalla Francia. In
loro il culto della ragione si tradusse in quello del vero e sotto questa
insegna combatterono con determinazione per ricollegare l’arte alla realtà,
alla vita.
Accompagna
la mostra il catalogo, edito da 24 ORE Cultura, con i saggi dei curatori Francesca
Dini, Elisabetta Matteucci e Fernando Mazzocca.

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