Presentati oggi
alla stampa i nuovi studi - Neurologi, nutrizionisti e geriatri si
incontreranno il 10 e 11 maggio a Milano per confrontare le proprie
esperienze
(Milano, 4 maggio 2018)
– Una nutrizione appropriata può rappresentare un valido strumento di
prevenzione e cura di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, la
malattia di Parkinson e, in generale, tutte le malattie connesse al
decadimento cognitivo e al malfunzionamento del sistema nervoso
centrale. Questo il tema della conferenza stampa tenuta oggi
a Milano dall’Associazione Brain and Malnutrition che ha presentato
studi e ricerche che neurologi, nutrizionisti e geriatri illustreranno
in dettaglio al 7° Congresso di Brain and Malnutrition (a Milano il 10 e
11 maggio).
Tra
i vari studi presentati, quello sugli effetti benefici dei semi di
Mucuna sui pazienti Parkinson, che sta trovando una vasta applicazione
in Africa e nei Paesi poveri. La Mucuna Pruriens è un legume che cresce
spontaneamente nei Paesi tropicali e contiene alte percentuali
dell’aminoacido Levodopa, la molecola di prima scelta nel trattamento
della malattia di Parkinson.
“Con
gli studi sulla Mucuna siamo riusciti a trovare un prodotto naturale e
nutrizionale che sta cambiando il futuro del trattamento della malattia
per milioni di malati non abbienti - ha dichiarato Gianni Pezzoli, Presidente Associazione Italiana Parkinsoniani –
L’utilizzo della Mucuna, non autorizzato in Italia, rappresenta
un’alternativa per i pazienti che vivono nei paesi poveri e non possono
sostenere i costi della terapia farmacologica”.
La
sperimentazione nel campo della nutrizione nelle malattie
neurodegenerative sta raggiungendo obiettivi rilevanti, come dimostra
l'utilizzo di un farmaco utilizzato per il dimagrimento e attualmente in
sperimentazione per valutare un possibile effetto neuroprotettivo nella
malattia di Parkinson, come ha riferito Michela Barichella, Presidente di Brain and Malnutrition, che ha annunciato la presentazione di un caso clinico durante il 7° Congresso di B&M.
E’
stato illustrato un altro studio che dimostra come i pazienti con
malattia di Parkinson abbiano necessità di integratori nutrizionali di
aminoacidi, vitamine (prevalentemente vitamina D) e Omega Tre,
soprattutto durante la riabilitazione motoria.
Avanza
anche la ricerca sul rallentamento della progressione della malattia di
Parkinson. Sono emerse nuove evidenze scientifiche che collegano
l’attività del Microbiota (l’insieme dei batteri che popola l’intestino)
al rischio di sviluppare disturbi neurologici. Ne ha parlato Roberto Cilia, neurologo del Centro Parkinson ASST G.Pini al CTO di Milano che
ha sottolineato come i nuovi risultati pongano le basi scientifiche per
studi futuri,che mirino a verificare un possibile effetto di
rallentamento della progressione del Parkinson:
“Il
nostro gruppo di ricerca ha recentemente studiato le caratteristiche
del microbiota in una popolazione di quasi 200 pazienti con malattia di
Parkinson (includendo anche pazienti in stadio iniziale e mai trattati
con farmaci) e rari parkinsonismi atipici a confronto con oltre 100
individui sani. I nostri risultati non solo confermano l’ipotesi che il
microbiota differisca significativamente tra pazienti e sani, ma anche
che specifiche anomalie della flora batterica intestinale possano
influenzare la progressione della malattia stessa”.
Altro studio d’interesse presentato oggi
è quello sull’effetto della curcuma sul sistema nervoso centrale, una
spezia già molto utilizzata per ridurre l'infiammazione e il dolore di
origine articolare e muscolare.
E
ancora, una ricerca sugli effetti della dieta chetogenica nel paziente
diabetico e obeso (conosciuta come Very Low Calorie Diet, che induce
nell’organismo la formazione di sostanze acide definite corpi
chetonici). Molto utilizzata in neurologia (anche nei casi di epilessia
ed emicrania), questa dieta è utile nel ridurre il peso corporeo e
lascia aperte possibili ipotesi di studio su eventuali utilizzi anche
nel campo neurodegenerativo.
Il
7° Congresso di Brain and Malnutrition si terrà il 10 e 11 maggio al
Grand Hotel Villa Torretta di Sesto San Giovanni (Milano), leggi il
programma su: http://www.bm-association.it/sites/default/files/Definitivo%20B%26M%202018%20PROGRAMMA.pdf
COS’È L’ASSOCIAZIONE ONLUS BRAIN AND MALNUTRITION – CHRONIC DISEASES
Nata
8 anni fa, L'Associazione Brain and Malnutrition in questi anni ha
realizzato progetti internazionali, partecipando a missioni e congressi
in tutti i continenti. Sostiene spedizioni in Africa, con due obiettivi:
primo, dare una terapia nutrizionale in sostituzione a quella
farmacologica ai pazienti affetti da malattia di Parkinson, che non
possono sostenere i costi dei farmaci; secondo, supportare
nutrizionalmente l'orfanotrofio di Chirundu (Zambia), fornendo latte per
80 bambine e farine di Moringa Oleifera (supplementazione di minerali,
vitamine e proteine). Ha sostenuto anche l'ospedale di Sogakope (Ghana)
con la donazione di 10 nuove sedie a rotelle. Sul territorio locale sono
nate collaborazioni con associazioni milanesi a sostegno della
disabilità, come CIAK e progetto Itaca, per combattere la malnutrizione
sia in difetto che in eccesso. Sono stati inoltre organizzati progetti
preventivi ed educativi. Si segnala in particolare la collana “Nutriamo
la tua salute”, nata con l’obiettivo di combattere la malnutrizione,
educando le persone su importanti tematiche di tipo nutrizionale. Sono
stati anche pubblicati Atlanti e raccolte di Ricette inerenti a diversi
paesi del mondo, frutto di viaggi, foto, ricerche e indagini. Inoltre,
l’Associazione organizza corsi e congressi: nel 2018 si presenta l’VIII
convegno nazionale.
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