Milano, 6
Marzo 2019- Anche quest’anno per 2 giorni Milano è diventata il centro
nevralgico del vino artigianale non solo del Belpaese, ma anche di altri Paesi
Europei, come Francia, Spagna, Slovenia, Austria, Rep. Ceca e Ungheria, visto
che nella classica e spaziosa location del Palazzo del Ghiaccio di Via Piranesi
si è svolto Livewine 2019.
Borghi
d’Europa non ha saltato questo appuntamento imperdibile, realizzato in
collaborazione con la manifestazione Vini di Vignaioli-Vins de Vignerons
e l’Associazione Italiana Sommelier Lombardia
Livewine
2019 ha visto protagonisti circa 160 produttori di varie provenienze, tutti
pronti a raccontare la loro passione per la propria terra e i metodi naturali
con cui lavorano sia in vigna che in cantina: questo è un elemento fondamentale
e parte integrante della filosofia comunicativa di Borghi d’Europa.
Le
cantine che i comunicatori di Borghi d’Europa hanno particolarmente apprezzato
sono state diverse. Tra gli spumanti artigianali Metodo Classico, vanno
sicuramente citati quelli di Mario Gatta di Gussago (Bs),nella zona orientale
della Franciacorta e quelli della bravissima vignaiola Alessandra Divella,
sempre di Gussago: entrambi questi 2 produttori si distinguono per la totale
naturalità dei propri vini, bolle davvero squisite.
Tra
le cantine estere, impossibile dimenticarsi di Movia Wines di Dobrovo
(Slovenia), di Fritz Salomon-Gut Oberstockstall (Austria) e le francesi Domaine
Viret della Valle del Rodano, la Maison Lissner di Bruno Schloegel in Alsazia e
il Cremant d’Alsace di Jean Claude Buecher.
Tornando
all’Italia, tra i bianchi fermi, davvero notevoli il Vermentino Colli di Luni
Doc dell’Azienda Agricola Terra della Luna di Isola di Ortonovo (Sp), il Grillo
in purezza “Allaria” della Cantina Trapanese Mastro di Baglio, il Timorasso
dell’Azienda Agricola Cascina Bandiera di San Sebastiano al Curone, nei Colli
Tortonesi (Al), ed infine i bianchi emozionanti da Malvasia Puntinata e da
altri uvaggi come il Follia Bianco (Grechetto,
Malvasia, Trebbiano Giallo, Riesling e Sauvignon surmaturo e muffato) di Piana
dei Castelli di Matteo Ceracchi di Velletri (Rm).
Di
quest’ultima Azienda Agricola, anche i vini rossi come il merlot Piana dei
Castelli e il blend Capitancelli (da uve
Cesanese, Montepulciano, Sangiovese, Merlot, Cabernet e Syrah) hanno rivelato una
grande personalità e rotondità.
Altri rossi
promossi da Borghi d’Europa sono stati sicuramente il Teroldego dell’Azienda
Agricola Elisabetta Foradori di Mezzolombardo
(Tn), il Dolcetto di Ovada di Rocca Rondinaria nell’Alessandrino e il
Nebbiolo Chiavennasca di Barbacàn di San
Giacomo di Teglio in Valtellina.
Parallelamente
alle numerose cantine presenti, a Livewine 2019 ci sono stati anche degli spazi
dedicati al cibo artigianale e all’editoria specializzata, che hanno reso il
Salone davvero completo nella sua interezza.
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