Parlamento Europeo, Bruxelles
17 – 21 novembre 2025
a cura di
Sergio Risaliti
Firenze, 17 novembre 2025. Il Museo Novecento presenta al Parlamento Europeo di Bruxelles la mostra Landscape, Nature, and Rural Labour a cura di Sergio Risaliti, un progetto che riunisce una selezione di opere provenienti dalle collezioni del Museo Novecento e del Museo de’ Medici di Firenze, in dialogo con nove fotografie di Dario Garofalo.
L’esposizione offre una riflessione sulla rappresentazione del paesaggio italiano attraverso epoche diverse, indagando il rapporto persistente e in continua evoluzione tra natura, espressione artistica e vita rurale. Attraverso l’intreccio tra arte e ambiente, la mostra mette in luce il ruolo centrale dell’agricoltura – e in particolare della viticoltura – come elemento fondante dell’identità culturale e visiva dell’Italia.
"Per la prima volta la città di Firenze porta una mostra nella sede del Parlamento Europeo, nella casa dei cittadini europei. Un messaggio fortissimo di cui sono grato alla sindaca Funaro, all’assessore Bettarini, al direttore Risaliti e a MUSE. Unire cultura e tradizioni agroalimentari significa rilanciare in modo moderno una relazione antica tra territorio, storia, identità e tradizione".
Dario Nardella – Membro Commissione Agricoltura al Parlamento europeo.
“La mostra evidenzia come la viticoltura rappresenti un elemento fondativo dell’identità culturale e paesaggistica italiana ed europea, espressione di una relazione profonda tra comunità, territorio e saperi tradizionali. In questa direzione, la nostra azione come europarlamentari – in particolare in Commissione Agricoltura – è orientata a tutelare, sostenere e rafforzare il settore vitivinicolo, promuovendo politiche che coniughino competitività, sostenibilità e semplificazione normativa, a difesa delle eccellenze agricole e della qualità del Made in Italy. Il nostro impegno a Bruxelles va nella direzione di valorizzare le nostre produzioni, preservarne l’unicità e consolidarne il ruolo nel mondo, in una prospettiva di sistema Paese”.
Salvatore De Meo – Membro Commissione Agricoltura al Parlamento europeo.
"Portare una parte così significativa della nostra identità culturale, artistica e rurale al Parlamento Europeo di Bruxelles, significa portare nel cuore dell’Europa una riflessione profonda e attuale sul legame indissolubile tra arte, paesaggio e lavoro, cioè del rapporto che ha plasmato l'Italia e in particolare la Toscana nei secoli. La mostra Landscape, Nature, and Rural Labour, curata da Sergio Risaliti, è in questo senso un dialogo aperto, schietto e necessario sull’evoluzione del paesaggio e su come abbia influenzato l’evoluzione artistica”.
Giovanni Bettarini – Assessore alla Cultura del Comune di Firenze.
“È un grande onore aver collaborato con l’on. Nardella e l’on. De Meo che hanno presentato e sostenuto questo progetto di mostra, ospitata nel cuore del Parlamento Europeo a Bruxelles, riconoscendone il valore scientifico e di promozione di un territorio e delle sue eccellenze. Abbiamo cercato di evidenziare il legame stretto tra arte, paesaggio e agricoltura, che potremmo definire anche un vincolo reciproco, all’insegna della bellezza, dell’armonia e del benessere. In questa mostra si intrecciano espressioni artistiche e documenti storici che uniscono il passato alla contemporaneità: il buon governo e la civiltà del buon vivere si fondano sulla conoscenza dei territori, sulla trasmissione dei saperi e sulla qualità delle produzioni. Dal bando del 1716, emanato dal granduca Cosimo de’ Medici — il primo nella storia ideato a tutela della produzione vinicola — ai dipinti di Guttuso, Birolli e Rosai appartenenti alla collezione del Museo Novecento, donata al Comune dal noto collezionista Alberto Della Ragione negli anni Settanta. Inoltre si potranno ammirare le fotografie di Dario Garofalo: poetiche nature morte che esaltano, tra ombre e luci, le forme e i colori creati dalla natura e dall’uomo tra le colline e i vigneti della Toscana e non solo. Di grande suggestione sono altresì le immagini che esaltano il microcosmo e i processi di sublimazione organica che l’occhio artistico di Garofalo sa cogliere e celebrare con innegabile sensibilità”.
Sergio Risaliti – Direttore del Museo Novecento di Firenze
“Portare a Bruxelles queste testimonianze significa far parlare, nel cuore d’Europa, una civiltà che nei campi ha seminato bellezza. I Medici seppero intendere l’agricoltura come un linguaggio politico e morale, capace di unire arte, scienza e governo: lo raccontano i loro bandi, le parole di Redi e del Filicaja, l’eco di un mondo in cui la vigna e l’aratro erano strumenti di cultura. Da quella visione nacque anche il bando del 1716, primo nel mondo a riconoscere nel vino un bene da tutelare per origine e qualità. Essere oggi testimoni di quel primato, come Museo de’ Medici, è insieme un privilegio e un dovere: ricordare che da quella terra laboriosa nacque l’idea moderna di misura, di armonia e di civiltà”.
Samuele Lastrucci – direttore del Museo de’ Medici
Il Museo Novecento presenta una proiezione di dipinti italiani degli anni Trenta e Quaranta del Novecento, provenienti dalla Collezione Alberto Della Ragione. Le opere selezionate restituiscono un’immagine della campagna italiana come luogo di lavoro e di armonia, dove i ritmi dell’agricoltura si fondono con i cicli della natura. La selezione include i dipinti Colli Euganei (1942) e Falce sui campi(1943) di Renato Birolli (Verona 1905 - Milano 1959), Contadini in strada(1938 ca.) e Cestino con fiaschi (1941-42) di Renato Guttuso (Bagheria 1911 - Roma 1987), Il Gelsomino (1938) e Case dietro ai campi (1940) di Ottone Rosai (Firenze 1895 - Ivrea 1957).
La sezione del Museo de’ Medici celebra l’editto emanato nel 1716 dal Granduca Cosimo III de’ Medici, considerato la prima regolamentazione vinicola al mondo, che definiva le aree del Chianti, Pomino, Carmignano e Valdarno di Sopra. In dialogo con la cultura letteraria e scientifica della corte medicea, sono esposti testi come Bacco in Toscana (1685) di Francesco Redi e le Poesie Toscane di Vincenzo da Filicaia, insieme a editti a stampa dal 1581 al 1716 che regolavano agricoltura, commercio e produzione. Un insieme di opere che testimonia l’incontro tra arte, scienza e governo nella costruzione dell’identità agricola toscana e della sua tradizione vitivinicola.
Con la serie fotografica Signs, Dario Garofalo cattura le tracce spontanee e poetiche che il tempo lascia negli spazi rurali. Le stratificazioni naturali di lieviti e batteri sulle pareti delle cantine danno vita a composizioni astratte e luminose, dove la luce solare rivela sfumature dorate e ambrate. Lontano da un intento puramente documentario, il fotografo propone una meditazione, al tempo stesso spirituale e materica, sulla forza generativa della natura. Scattate in luoghi e tempi diversi, le immagini si fondono in un racconto coerente fatto di osservazione, trasformazione e memoria.
La mostra è stata resa possibile grazie al generoso sostegno di: Apice S.R.L., BCC Banco Fiorentino - Mugello Impruneta Signa - Credito Cooperativo s.c, Franca e Lorenzo Pinzauti, Center Chrome Fine Art Print, Firenze – Bologna – Milano.
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