La sfida dell’olio
«Il panettone è una struttura viva, capace di accogliere molti ingredienti, purché trattati con equilibrio», spiega Biasetto. «Il glutine però detesta gli acidi grassi: far convivere un impasto tradizionale con l’olio extravergine è stata la sfida più grande». Il risultato è un dolce leggero e luminoso, dove l’olio extravergine Vargnano Palazzo di Varignana, ottenuto esclusivamente dalla cultivar Nostrana, dona profumi vegetali e note balsamiche di agrumi e timo, amplificando la complessità aromatica del lievitato senza coprirne la delicatezza.
Nell’impasto, l’olio sostituisce integralmente il burro, in proporzione quasi del 60% sulla farina: una quantità importante, che cambia radicalmente la dinamica di lavorazione.
Con l’extravergine, infatti, l’impasto acquisisce caratteristiche specifiche, tanto da richiedere taglio e pirlatura a mano. In cottura, grazie a un colpo di vapore, il dolce acquisisce una naturale lucentezza: «Sembra spennellato con l’uovo, ma non c’è nulla di artificiale - è la brillantezza naturale dell’olio», spiega Biasetto.
Materia e maestria, 100% made in Italy
Alla base del Dolce di Natale c’è una farina piacentina bio 100% italiana: meno ricca di glutine rispetto alle farine nordiche, ma più elegante e aromatica. La ricetta utilizza lievito madre vivo e ingredienti selezionati uno a uno, nel rispetto di un processo interamente artigianale. Per Biasetto, ogni elemento ha un ruolo preciso: l’uvetta australiana, chiara e carnosa, viene passata in cera d’api per mantenerne la morbidezza ed evitare la cristallizzazione dello zucchero; le scorzette d’arancia calabrese, candite “alla francese” a bassa temperatura per oltre una settimana, si trasformano in piccoli cubi che si sciolgono al palato; la vaniglia del Madagascar è dosata con misura per non sovrastare l’equilibrio aromatico dell’impasto. Completa il tutto una glassa tipo macaron - una meringa cotta con farina di mandorle e granella di zucchero - che rappresenta circa il 15% del peso del dolce e regala un profumo raffinato di mandorla e un’elegante uniformità visiva.
Biasetto sottolinea anche l’italianità totale del progetto: «Tolte l’uvetta e la vaniglia, questo è un dolce 100% italiano, dalle materie prime fino alle mani che lo realizzano. È nato e fatto interamente in Italia, con ingredienti italiani e artigiani italiani: una vera espressione del nostro saper fare».
Nessun commento:
Posta un commento