I viaggi del gusto che i giornalisti di Borghi d'Europa realizzano, fanno parte del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico ionica, Forum Intergovernativo per la cooperazione nella regione adriatico ionica).Così, in una sosta a Kokos ( ristorante e caffetteria situato a Ponte della Priula, in via IV Novembre, 111C, un ambiente accogliente e tranquillo, ideale per una colazione o un pranzo rilassante ), è stato possibile degustare il vino col fondo della Società Agricola Mongarda."Mongarda è un’azienda a conduzione famigliare. Fondata da Bruno e Marinella nel 1978, ed oggi condotta dal figlio Martino. Ci troviamo a Col San Martino, paesino storico ai piedi delle ripide colline vitate.Un paesaggio incredibile che obbliga però a lavorare per lo più manualmente i 12 di vigna. I metodi di coltivazioni sono artigianali. Non una gestione vigneti “uguale per tutti” perché ogni appezzamento ha esigenze ed espressioni diverse da valorizzare. I suoli sono ricchi di roccia conglomerata che conferisce una gran sapidità ai vini. In cantina non viene seguita una ricetta ben precisa per vinificare.
Il Glera col Fondo Mongarda viene definito dall'Azienda "...Il vino di ieri, di oggi e di domani. Racchiude la gioia e la semplicità che caratterizzano la nostra terra. Vivo, coraggioso e ribelle, per brevi momenti elegante, poi aspro e ruvido. "
"Glera e vecchie varietà autoctone vinificate in maniera naturale con fermentazione spontanea. Semplicemente un grande vino."
Di questi tempi i giornalisti hanno scoperto anche una nuova specialità di vini col fondo : quelli passati in autoclave. Le fantasie e gli inganni sono all'ordine del giorno.
"Per questo, quando incontriamo dei buoni vini, siamo convinti di doverne parlare. Mongarda,non a caso, fa parte di FIVI, la federazione italiana dei vignaioli indipendenti. ".All'interno del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, vi è un Percorso Internazionale denominatoEurovinum, Il Paesaggio della vite e del vino." Chiederemo a Mongarda di partecipare agli incontri multimediali di Veronelliana, l'itinerario che ricorderà nel2026 il Cammino delle Identità di Luigi Veronelli. ""Sono diversi anni – racconta Bruno Sganga, giornalista, già coordinatore delle iniziative editoriali del Maestro-,che Luigi Veronelli (Gino per chi aveva vera amicizia e confidenza con lui) ci ha lasciati ed una volta per tutte sia chiaro che siamo tutti debitori a Veronelli. Lo sono i consumatori a cui ha saputo raccontare “camminando la Terra” in modo esemplare ed unico, come i vari protagonisti del settore agroalimentare ed enogastronomico, verso questa figura leggendaria ed autentico uomo di cultura. Lo siamo tutti all’enogastronomo antesignano e moderno insieme, al giornalista polemico, al fine scrittore, all’editore coraggioso, al conduttore televisivo precursore del settore, oltre che al filosofo ed anarchico sui generis.Ho vissuto quasi quindici anni a fianco dell’uomo Veronelli nel pieno degli anni più entusiasmanti: dalla sua “L’Etichetta” e le millanta sue Guide, in un ruolo che mi consentiva, soprattutto per amicizia e fiducia, tra marketing e redazione, viaggiando ovunque con lui, d’intervenire e conoscere ogni minimo particolare della sua vita professionale ed anche umana. Sorrido quando negli ultimi tempi leggo od ascolto di gente che lo cita, mette immagini con lui o sbandiera lettere, per evidenziare che “conosceva” Veronelli.., pur di poterlo citare e vantarsene. Ma Gino era cordiale ed aperto con tutti, come dimostrava nella sua “Corrispondenza pubblica e violata” a cui dedicava ore ed ore, pur quando lontano dalla sua dimora bergamasca. "VERONELLIANA è il percorso che Borghi d'Europa dedica a Luigi Veronelli, con 10 tappe inserite nel progetto di collaborazione informativa con il Parlamento Europeo.




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