sabato 6 dicembre 2025

In occasione dei XXV Giochi Olimpici Invernali Casa Italia Milano Cortina 2026 dal 6 al 22 febbraio 2026

 Triennale Milano

Centro di Preparazione Atletica presso l’Aquagranda a Livigno

Galleria Farsetti a Cortina d’Ampezzo

 

www.milanocortina2026.coni.it

 

 

Credits Render Marco Tripodi per CONI


Milano, 5 dicembre 2025. In occasione dei XXV Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026, dal 6 al 22 febbraio, il CONI sarà protagonista nelle località olimpiche, trasformando Casa Italia in simbolo di accoglienza e porta privilegiata per scoprire le eccellenze del Paese. Per la prima volta aperta al pubblico, Casa Italia diventerà non solo la casa degli atleti, ma anche un luogo di incontro, scoperta e condivisione, dove chiunque potrà immergersi nel cuore dell’Italia olimpica. Le sedi di Milano, Livigno e Cortina d’Ampezzo ospiteranno i visitatori desiderosi di vivere le emozioni dei Giochi, offrendo un’esperienza unica e immersiva nel fascino e nella ricchezza culturale del nostro Paese.

 

Per questo appuntamento straordinario, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano ha scelto per Casa Italia il tema Musa, un omaggio al ruolo ispiratore che la nostra penisola esercita da secoli sull’immaginario e sulla cultura mondiale. Un invito a lasciarsi guidare dalla bellezza, dalla storia e dalla creatività che rendono unico il nostro Paese. Da sempre le Muse custodiscono la memoria, ispirano il sapere umano e trasformano il caos in armonia attraverso il potere delle arti. Figlie di Zeus e di Mnemosine, incarnano l’intuizione creativa che illumina e cambia il mondo: non a caso, insieme a Zeus, sono le sole divinità a vantare l’appellativo di “Olimpiche”.

 

Casa Italia sceglie, dunque, le Muse come simbolo per raccontare l’Italia, eterna fonte di ispirazione. Un Paese che, con la sua biodiversità unica, paesaggi che evocano Nord e Sud del mondo, una storia millenaria sedimentata in monumenti e culture diverse, continua a influenzare generazioni di viaggiatori, artisti e pensatori. L’Italia si fa Musa: un luogo capace di attraversare chi la visita e di accendere quel processo creativo che chiamiamo ispirazione. Per questo, Casa Italia si presenta come un luogo capace di raccontare il Paese attraverso la voce degli stranieri che vi hanno riconosciuto, nella sua complessità geologica, geografica, culturale, linguistica, culinaria e climatica, una vera essenza enciclopedica: quella di una nazione che accoglie, custodisce e valorizza la diversità, uno dei valori più alti promossi dal Movimento Olimpico Internazionale.

 

Sviluppando il concetto di Musa, Casa Italia trasformerà le sedi scelte di Triennale Milano, il Centro di Preparazione Olimpica presso l’Aquagranda di Livigno, e della Galleria Farsetti a Cortina d’Ampezzo, in percorsi scenografici ed emozionali, luoghi in cui sport, natura, arte, architettura, design d’arredo e design della luce sono in strettissimo dialogo tra loro.

 

All’interno degli spazi prenderanno forma veri e propri progetti espositivi, con opere di Claudio Abate, Camilla Alberti, Juan Araujo, Arman, John Armleder, Pablo Atchugarry, Atelier dell'Errore, Matteo Attruia, Per Barclay, Giulio Bensasson, Ruth Beraha, Jessie Boswell, Fernando Botero, Stefano Cerio, Massimo Campigli, Luca Campigotto, Mario Ceroli, César, Christo e Jeanne-Claude, Giorgio De Chirico, Filippo de Pisis, Tristano di Robilant, Binta Diaw, Ifeyinwa Joy Chiamonwu, Elmgreen & Dragset, Slawomir Elsner, Bekhbaatar Enkhtur, Elger Esser, Chung Eun-Mo, Jean Fautrier, Gelitin, Piero Gemelli, John Giorno, Itamar Gov, Wang Haiyang, Keith Haring & L.A. II, Craigie Horsfield, Bryan Hunt, Carlos Idun-Tawiah, JR, Hayv Kahraman, William Kentridge, Jiri Kölar, Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Susanne Kutter, Sol LeWitt, Miltos Manetas, Roberto Sebastian Antonio Matta Echaurren, Gerhard Merz, Mario Merz, Jonathan Monk, Davide Monteleone, Vik Muniz, Shirin Neshat, Hermann Nitsch, Denis Oppenheim, Adrian Paci, Park Eun Sun, Yan Pei-Ming, Alejandra Varela Perera, Alessandro Piangiamore, Laura Pugno, Robert Rauschenberg, Davide Rivalta, Ugo Rondinone, Ottone Rosai, Anri Sala, Eva Sajovic, Mario Schifano, Daniel Spoerri, Thomas Struth, Hiroshi Sugimoto, Newsha Tavakolian, David Tremlett, Lihi Turjeman, Tursic & Mille, Cy Twombly, Ben Vautier, Ai Weiwei, Uwe Wittwer, Sislej Xhafa.

 

Il progetto architettonico e di interior design interpreta il tema MUSA partendo dal paesaggio e soprattutto dalla montagna quale elemento naturale e simbolico, quinta e punto di arrivo dei “Grand Tour” settecenteschi che hanno ispirato generazioni di viaggiatori ma anche, e soprattutto, teatro naturale e ragion d’essere stessa degli sport invernali e delle Olimpiadi.

 

L’allestimento, in tal senso, recupera l’estetica e le atmosfere della natura e della dimensione tecnica e sportiva della montagna, altresì guidata da un forte spirito di condivisione, che si esprime per architetture, infrastrutture e materiali leggeri e resistenti, espressivi di un’occupazione temporanea, emozionale e rispettosa dei luoghi più straordinari ed impervi che i paesaggi montani ci offrono.

 

A partire da questa premessa si è costituito il progetto che, come un “filo rosso”, collega le tre sedi e le specificità di ciascun contesto sotto un sistema di elementi di senso comune articolati secondo i seguenti principi:

 

Architettura di montagna: il bivacco per rifugio

Il progetto privilegia rivestimenti di alluminio riflettente che recuperano la tradizione dei bivacchi di montagna che, per la loro natura di rifugi temporanei e accoglienti collocati in luoghi impervi, fatti per essere facilmente trasportati in quota e mantenuti nel tempo, interpretano perfettamente lo spirito dell’iniziativa olimpica invernale ed il senso di superamento dei limiti, comunità e condivisione che gli appartiene.

 

Architettura in movimento: le infrastrutture sportive

Il progetto è ispirato dall’estetica delle architetture “mobili” e delle infrastrutture (impianti di risalita, funivie, cabinovie) che popolano la montagna e la rendono abitabile. Le linee curve aerodinamiche, la ripetizione seriale, la modularità, il ritmo, la vocazione tecnica, sono altresì connotati espressivi che valorizzano l’idea di movimento e velocità intrinseca negli sport invernali.

 

La relazione con la natura: sovrascrivere il paesaggio per “inquadrarlo”

Il progetto, nell’occasione del padiglione temporaneo della Galleria Farsetti a Cortina, si caratterizza nelle sue facciate con un sistema di “oblò” modulari e seriali. La vista sul paesaggio non è quindi semplicemente offerta così com’è da una semplice superficie vetrata ma piuttosto è “inquadrata” da un segno che caratterizza fortemente il luogo ed i suoi principi di appartenenza e di senso.

 

Esterno e interno: l’alluminio e il legno

Il progetto si articola sul binomio tra i due materiali che meglio interpretano la natura e i valori del concept generale. L’alluminio esterno per le sue caratteristiche tecniche incarna resistenza e durabilità propria dei bivacchi, mentre per la vocazione estetica delle sue capacità riflettenti esalta la presenza della neve e smaterializza, moltiplicando, la presenza del paesaggio. Il legno interno, invece, come materiale per eccellenza della tradizione montana, restituisce l’immediata percezione domestica, accogliente ed ospitale che caratterizza da sempre il concept “casa Italia”.

 

Interior design: il paesaggio come MUSA ispiratrice

Nel progetto di interior design, l’assunto di base di assumere la montagna come MUSA ha una doppia valenza: da un lato la montagna intesa come paesaggio, con i suoi minerali, i suoi legni, i suoi riflessi, dall’altro la montagna intesa come atmosfera calda e avvolgente degli ambienti alpini.

Il progetto si declina nelle tre sedi di Milano, Cortina e Livigno seguendo questo duplice filo conduttore, e costruisce, in stretta sinergia con il progetto globale nel quale ogni contributo è parte del tutto, un paesaggio interno ad ognuna delle tre sedi.

Questo obiettivo è reso possibile grazie alla grande capacità comunicativa, alla continua ricerca di innovazione e alla straordinaria espressività sensoriale degli arredi realizzati dalle aziende partners di Casa Italia: Edra, B&B Italia, Ethimo, Glas Italia, Poltronova, nonché Flos per l’illuminazione.

 

Il design italiano è difatti da sempre intrinsecamente MUSA nel panorama del design internazionale, per quell’attitudine che ha sempre avuto, nel passato così come nel presente, di rispondere ad esigenze funzionali stimolando allo stesso tempo i sensi e l’intelletto.

I designer degli arredi selezionati sono maestri storici e contemporanei, italiani e stranieri, che nell’incontro fortunato con l’eccezionale capacità delle nostre aziende di unire alto artigianato e produzione industriale hanno dato vita ad oggetti unici capaci di accendere il nostro immaginario. Per citarne alcuni: Francesco Binfaré, Fernando e Humbero Campana, Masanori Umeda, Jacopo Foggini, Mario Cananzi e Roberto Semprini per Edra, Mario Bellini, Patricia Urquiola per B&B Italia, Patrick Norguet, Christophe Pillet, Cristina Celestino, Matteo Thun e Antonio Rodriguez per Ethimo, Patricia Urquiola, Piero Lissoni, Tokujin Yoshioka per Glas Italia, Gianni Pettena, Archizoom Associati per Poltronova. E ancora Formafantasma, Michael Anastassiades, Philippe Starck, Vincent Van Duysen, Achille and Pier Giacomo Castiglioni, Guglielmo Poletti, Mario Bellini, Tobia Scarpa, Piero Lissoni, Jasper Morrison, Erwan Bouroullec, Barber Osgerby per Flos.

 

Enel illuminerà Casa Italia e porterà la sua energia alle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. ENEL in qualità di Official Partner di Casa Italia a Milano, Livigno e Cortina d’Ampezzo, firmerà il progetto di Lighting Design che valorizza le tre sedi con soluzioni innovative e sostenibili. Enel sarà anche protagonista esclusivo del Medal Moment, accompagnando le celebrazioni degli atleti con una presenza distintiva su tutti i formati visivi e digitali, in linea con i valori di energia, orgoglio e innovazione.

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