venerdì 27 gennaio 2017

La pasta Severino di Villapiana

La pasta calabrese degustata nelle giornate d’informazione di Borghi d’Europa,scelta da Antonio Miniaci, ci porta a Severino il Pastaio, a Villapiana (Cs), che produce e commercializza in Italia e all'estero pasta fresca e secca di primissima qualità.
Villapiana è un comune della provincia di Cosenza. Questa cittadina, posta sulla prima roccia che limita a Nord-Est la piana di Sibari e difende i suoi abitanti dalla furia torrentizia del Satanasso, ha subito le vicende storiche della Magna Grecia. Era chiamata Leutermia, nome che conservò fino al IX secolo, quando venne distrutta dalle incursioni saracene. Infatti verso l'850 gli Arabi, approfittando della discordia dei Longobardi, ripiombarono in Calabria e distrussero molte città tra cui Blanda, Cirella e Leutermia.
Ricostruito, il borgo prese il nome di Casalnuovo (soltanto nel 1863 acquisì la nuova denominazione Villapiana) e fece parte del ducato di Benevento subendo la dominazione longobarda e bizantina, fino alla venuta dei Normanni, quando cominciò il suo periodo strettamente feudale. Di questo periodo ne sono ancora testimoni i resti del castello, dove trovarono abitazione i feudatari che si sono succeduti al governo del piccolo paese. Nel XVI secolo, signori di Casalnuovo furono i Sanseverino di Salerno. In quel periodo, per ordine di Carlo V, fu costruita nel territorio di Casalnuovo una torre difensiva. Nel 1551, invece, Marco Antonio Sanseverino fece costruire, poco distante dal centro abitato, il convento dei cappuccini composto da undici celle con annessa una piccola chiesa dedicata all'Immacolata. Alla famiglia Sanseverino successe, nel XVII secolo quella dei Pignatelli, duchi di Bellisguardo, distinti dal ramo dei marchesi di Cerchiara di Calabria e principi di Nola. La famiglia dei duchi di Bellisguardo si estinse con Margherita, che sposò il marchese di Cerchiara, Diego Pignatelli e unificò, in tal modo, l'amministrazione del feudo di Casalnuovo con quello di Cerchiara. Gli eredi Pignatelli mantennero il possedimento fino all'eversione della feudalità. Al tempo della Repubblica Partenopea il generale Championnet, incaricato di procedere all'ordinamento amministrativo dello Stato, comprendeva Casalnuovo nel cantone di Tursi, dipartimento del Crati. I francesi, per la legge 19 gennaio 1807, ne fecero un Luogo nel cosiddetto Governo di Cassano. Con il riordino predisposto per decreto data 4 maggio 1811, istitutivo dei Comuni e dei Circondari, venne compreso tra i primi e assegnato al Circondario di Amendolara. Per il nuovo assetto dato alla regione dalla legge borbonica I maggio 1816 venne trasferito nel circondario di Cerchiara. Assunse l'attuale denominazione con il decreto 4 gennaio 1863.
Storia

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