Inaugurazione: mercoledì 18 gennaio 2017 dalle 19.00 alle 21.00
ProjectB è felice di presentare la prima mostra in galleria del fotografo danese Jacob Gils.
In mostra sette opere, esempio d’impeccabile perizia tecnica e compositiva. Due diverse serie, Movements e Limit to Your Love,
entrambe caratterizzate dal forte desiderio di rottura nei confronti di
questi stessi dettami che imprigionano la fotografia, rendendola
eccessivamente controllata e prevedibile.
Gils
esplora il potenziale della fotografia, superando i confini teorici e
stilistici della stessa, per affrontare sfide sempre nuove sia dal punto
di vista creativo, che tecnico, ampliando così il vocabolario visivo
dei generi fotografici.
La stratificazione di molteplici scatti della serie Movements
genera interpretazioni coinvolgenti di strutture iconiche, come le
cabine telefoniche londinesi e il Duomo di Milano. Si tratta di immagini
frammentate, drappeggiate e distorte, che chiedono allo spettatore non
solo di essere guardate, ma anche di avvicinarsi e prestare attenzione a
dettagli che non si rivelano a distanza.
A
prima vista le opere possono apparire sfocate e mosse, in realtà si
tratta di una sovrapposizione di diverse fotografie perfettamente a
fuoco dello stesso soggetto, che Gils realizza spostando quasi
impercettibilmente la macchina fotografica tra uno scatto e l’altro,
creando così l’illusione del movimento. La stratificazione di queste
immagini dà spesso vita a una seconda forma traslucida, che si traduce
in uno stile vicino ai dipinti impressionisti, ma che, a un esame più
attento, rivela i dettagli della fotografia moderna, realizzando
immagini in bilico tra sogno e realtà, tra astrazione e realismo.
Le
prime sperimentazioni lo portarono a trasferire le Polaroid su carta
acquerello, dividendo consapevolmente la fotografia in più campi.
Tecnica che permette di esprimere organicità e sensualità, evidenti nei
nudi della serie Limit To Your Love, che spinge lo spettatore a
riflettere sulla vita e la sua rappresentazione, attraverso
l’inserimento di una campitura bianca che circonda l’immagine; un
elemento di disturbo volto a sottolineare la rottura con la vita
quotidiana a cui siamo abituati.
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