venerdì 21 novembre 2025

MATTIA MORENI Dalla formazione a “L'ultimo sussulto prima della grande mutazione” a cura di Claudio Spadoni

 Il genio irrequieto del Novecento nella più ampia antologica mai realizzata

con cinque mostre in cinque musei della Romagna

da settembre 2025 a maggio 2026

 

 

Con l’apertura della tappa a Santa Sofia, il progetto è al giro di boa della terza tappa, in attesa degli ultimi due appuntamenti nel 2026

 

 

Apertura al pubblico:

dal 15 novembre 2025 all’11 gennaio 2026

viale Roma, 5, 47018 Santa Sofia (FC)

 

 

 

 

 


 


Santa Sofia (FC), 21 novembre 2025. Con l’apertura della terza mostra a Santa Sofia (FC), il vasto progetto Mattia Moreni. Dalla formazione a “L’ultimo sussulto prima della grande mutazione” entra pienamente nel vivo, configurandosi come il più ampio mai dedicato all’artista. Dopo le esposizioni di Bagnacavallo e Forlì, anche la Galleria d’Arte Contemporanea “Vero Stoppioni” accoglie una nuova tappa del percorso, portando l’attenzione sul tema dell’autoritratto, dove il racconto si fa più intimo e visionario. Qui Moreni affronta, con sorprendente precocità, questioni oggi centrali nel dibattito sul post-umanesimo: fecondazione artificiale, robotica, genetica, edonismo mediatico, crisi dell’identità naturale. La pittura diventa per lui il mezzo attraverso cui misurarsi con un mondo sempre più dominato dalla tecnica, un territorio estraneo a cui oppone la deformazione, l’ironia e la risata. Gli autoritratti esposti segnano l’apice — e insieme il testamento — della sua ricerca: immagini furiose e dissacranti, dove la materia pittorica si fa carne e il corpo dell’artista diventa il luogo della mutazione dell’uomo contemporaneo.

Le tre mostre già inaugurate — e quelle che seguiranno — compongono un percorso articolato in cinque sedi museali della Romagna, curato da Claudio Spadoni. L’obiettivo è restituire l’ampiezza e la complessità di quarant’anni di lavoro, segnati da un linguaggio in costante trasformazione, sempre refrattario a etichette e classificazioni. Il progetto sta così rivelando al pubblico la forza e l’attualità di una delle voci più originali e inquietamente vitali dell’arte italiana del secondo dopoguerra.

Al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, negli spazi dell’Ex Convento di San Francesco dedicati all’arte contemporanea, si ripercorrono gli anni della formazione e delle prime sperimentazioni. Tra intuizioni fauve, inflessioni cubiste e l’emergere di un segno sempre più autonomo, oltre quaranta opere raccontano i primi vent’anni di attività di Moreni, un periodo ricco di premi e riconoscimenti.

La mostra di Forlì, allestita al Museo Civico San Domenico, concentra lo sguardo sulla fase matura dell’artista. Qui le immagini si caricano di memorie, simboli e metamorfosi. Protagonista è l’anguria, oggetto quotidiano che Moreni trasfigura in corpo e metafora: da frutto popolare a emblema di eros, lussuria e crudeltà, fino a incarnare il dramma del femminile ridotto a simulacro della decadenza.

Il percorso proseguirà nel 2026 con due appuntamenti particolarmente attesi. A Bologna sarà allestita una mostra che riprende e reinterpreta la celebre antologica curata da Francesco Arcangeli negli anni Sessanta, un capitolo fondamentale nella storia critica di Moreni. Dal 30 gennaio al 17 maggio 2026, il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici del Comune di Bologna rievoca, infatti, la grande esposizione del 1965 organizzata allora alla Galleria d’Arte Moderna (oggi MAMbo), che segnò la prima personale dell’artista in un’istituzione pubblica. Curata da Pasquale Famelie Claudio Spadoni, la mostra offrirà una lettura aggiornata di quel momento decisivo, mettendo in dialogo la visione di Arcangeli con nuove prospettive sul lavoro di Moreni.

Il progetto si chiuderà poi a Ravenna, con un focus dedicato alle ultime fasi della sua ricerca, tra visioni distopiche, forme mutate e un linguaggio che porta la pittura verso territori radicali.

Cinque città, cinque capitoli di una stessa storia: la Romagna vuole celebrare un artista che ha attraversato il suo tempo con lucidità feroce e poetica, lasciando un’eredità capace ancora oggi di interrogare e inquietare. Nato a Pavia nel 1920 e formatosi a Torino, Mattia Moreni trovò in questa regione non solo un rifugio, ma la sua patria elettiva, un territorio che influenzò profondamente la sua vita e la sua ricerca e da cui prende avvio questo ampio progetto espositivo, concepito per restituirne il ruolo di lucido comunicatore e straordinario anticipatore di temi di grande attualità.

Mattia Moreni. Dalla formazione a “L’ultimo sussulto prima della grande mutazione” è accompagnato da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore, che raccoglie le immagini delle opere presentate nelle cinque sedi e i saggi dei curatori, offrendo un’occasione unica per riscoprire un maestro scomodo e originale: lo stesso che, già negli anni Cinquanta, critici come Michel Tapié e Pierre Restany riconoscevano tra i pochi italiani in dialogo diretto con la scena europea.

Le mostre sono realizzate grazie alla preziosa collaborazione e al prestito di generosi collezionisti, e al supporto di Manifattura Ceccarelli e Teikos Solutions.

 

 

 

 

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO

Mattia Moreni. Dalla formazione a “L'ultimo sussulto prima della grande mutazione”.

A cura di Claudio Spadoni

5 mostre da settembre 2025 a maggio 2026

Mostra Gli Autoritratti, a cura di Denis Isaia

Date: 15 novembre 2025 – 11 gennaio 2026

Sede:Galleria d’Arte Contemporanea “Vero Stoppioni”

Promossa e organizzata da: Associazione “Mattia”

Ingresso:gratuito

Orari: Lunedì e martedì chiusa. Mercoledì, giovedì, venerdì 15 -18. Sabato e domenica 10-12. 15-18

 

Info:

Galleria d’arte contemporanea “Vero Stoppioni”

viale Roma, 5, 47018 Santa Sofia (FC)

Tel. +39 0543 975428/29

turismo@comune.santa-sofia.fc.it

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