Gerusalemme, Israele – Il Museo d’Israele è lieto di annunciare l’apertura di Alma Mater, un’installazione icono-sonora monumentale dell’artista e musicista Yuval Avital.
A cura di Talia Amar, curatrice di Arte Interdisciplinare, si tratta di un nuovo adattamento site-specific creato appositamente per il Museo d’Israele. L’installazione immersiva di Avital viene presentata in occasione del 60° anniversario del Museo e come preludio alla mostra del 2025 dedicata al suono nell’arte, anch’essa curata da Amar.
Nato a Gerusalemme nel 1977 e residente a Milano, Yuval Avital è considerato uno degli artisti più poliedrici d’Italia, che opera utilizzando diversi media – dai dipinti alle grandi installazioni immersive multimediali, con una particolare enfasi sul suono. Le sue opere sono state esposte in musei, biennali, fondazioni artistiche e teatri di tutto il mondo.
Ispirandosi dall’archetipo della Grande Madre, Alma Mater unisce le voci e le immagini delle nonne di tutto il mondo, comprese le varie comunità etniche israeliane, la diaspora ebraica e persino le nonne dell’artista stesso.
Presentata per la prima volta a Milano come uno degli eventi artistici di EXPO 2015, Alma Mater è ad oggi una delle più grandi installazioni sonore mai realizzate in Italia. Nella sua prima esposizione, oltre 140 altoparlanti distribuiti su 1.200 metri quadrati creavano un’esperienza immersiva che combinava suoni, immagini, tecnologia e design per evocare l’antico simbolo della maternità.
Alma Mater riunisce due delle principali caratteristiche artistiche di Avital: le installazioni immersive che danno vita a microcosmi esperienziali dettagliati e il suo legame con il suono, sia come artista che come compositore. Numerosi frammenti di voci registrate di donne anziane provenienti da tutto il mondo e da diverse epoche emergono da una “foresta sonora”: canti, canzoni, sussurri, preghiere, fiabe, ninnenanne e mantra si combinano a suoni archetipali femminili della natura – vibrazioni sismiche, vulcani, suoni oceanici e gocce d’acqua, elaborati digitalmente per essere udibili all’orecchio umano. L’installazione include la partecipazione di molti archivi sonori provenienti da tutto il mondo, presentando un’ampia varietà di culture e mettendo in risalto temi universali come maternità, radici, misericordia e identità. Attraverso una stratificazione meticolosa e una elaborazione elettronica, Avital crea un mosaico sonoro che trasforma gli altoparlanti, oggetti neutri, in profondi e intimi vasi di espressione.
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