venerdì 19 settembre 2025

Clemen Parrocchetti IRONIA RIBELLE Palazzo Medici Riccardi, Firenze

 


2 ottobre 2025 - 6 gennaio 2026

 

direzione artistica di Sergio Risaliti a cura di Marco Scotini e Stefania Rispoli

 

 

 

Palazzo Medici Riccardi

via Cavour 9, Firenze

 


Firenze, 19 settembre - Palazzo Medici Riccardi rende omaggio a Clemen Parrocchetti (Milano 1923 - 2016), autrice del Novecento che ha saputo indagare la complessità della sfera femminile, delle relazioni affettive e della sessualità, sfidando la visione dominante di una cultura patriarcale. La mostra, promossa dalla Città Metropolitana di Firenze, nasce da un progetto del Museo Novecento ed è organizzata dalla Fondazione MUS.E in collaborazione con l’Archivio Clemen Parrocchetti, si tratta della prima ampia esposizione all’interno di un’istituzione museale italiana e intende raccontare al pubblico un’artista ancora poco conosciuta, vicina al movimento femminista italiano e autrice di un linguaggio originale, provocatorio e autentico.

 

Ironia Ribelle, a cura di Marco Scotini e Stefania Rispoli, con la direzione artistica di Sergio Risaliti, in programma dal 2 ottobre 2025 al 6 gennaio 2026, riunisce oltre cento opere tra dipinti, disegni, sculture, arazzi, documenti e materiali d’archivio e restituisce la figura di un’artista anticonformista, che ha saputo unire ricerca estetica e militanza politica.

 

“Non voglio più essere sfogliata, non voglio più che mi si strappino le ali. Le rivoglio tutte, vibranti di luci e suoni per volare” scriveva Clemen Parrocchetti: la mostra ripercorre l’intero arco creativo dell’artista milanese, che al fianco di altre donne della sua generazione ha agito ai margini del sistema culturale ufficiale, dominato da logiche maschili e da modelli prestabiliti, sostenendo l’urgenza di un ripensamento profondo del ruolo femminile tanto nell’arte quanto nella società.

 

Intrecciando biografia, militanza e linguaggio visivo, la mostra ricostruisce l’immagine di una pratica coraggiosa e autonoma, capace di trasformare ago, filo e tessuto in strumenti di ribellione e di gridare, allora come oggi, un desiderio di libertà e di emancipazione.

 

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