DcomeDesign, associazione culturale attiva da oltre 15 anni nella promozione della creatività femminile nel design, presenta SHINING WITH SPIRIT – Il gioiello religioso, un progetto espositivo che esplora il rapporto tra spiritualità, simbolismo e identità attraverso l’ornamento contemporaneo. La mostra è in programma in due appuntamenti di rilievo internazionale: la Milano Jewelry Week dal 14 al 20 ottobre 2025 e Vicenzaoro January dal 16 al 20 gennaio 2026, grazie alla collaborazione con Insula delle Rose, che ospiterà entrambe le tappe. La Milano Jewelry Week è partner ufficiale dell’evento e ha inserito la mostra nel percorso Experiential Journey 2025.
«Il sacro, in ogni tempo e cultura, si è tradotto in simboli da portare sul corpo: segni di protezione, di fede, di identità. Con “Shining with Spirit” esploriamo come il gioiello contemporaneo possa ancora oggi custodire memoria, raccontare appartenenze e dare forma alla ricerca interiore», racconta la curatrice Anty Pansera.
In mostra il serpente piumato Kukulkan di Silvia Bianchi, simbolo di equilibrio cosmico e del rito dell’equinozio, un “calendario sacro” tradotto in forma indossabile; il sacro quotidiano di Cristina Busnelli con Scriptum (porta-preghiere) e Logos (libro da indossare), scritture stilizzate che diventano segni universali; Giorgina Castiglioni con Drop is Liferiproduce la goccia d’acqua come icona interreligiosa ed ecologica, tra riuso e responsabilità; Marina de la Riva con la trilogia Iside, Sobek, Chi-Rho utilizza bronzo, pietre e simboli che uniscono divinità antiche e prime comunità di credenti; Luisa Ferrara propone Trilli, campanelle d’argento che vibrano come una preghiera laica, mentre con gli Archetipi di luce di Monica Frisone la materia si fa simbolo attraverso una croce sincretica e orecchini neo-medievali.
E ancora Monica Gialdini con Il Pesce e Il Trifoglio unisce, attraverso due simboli, culture, tempi e appartenenze; la Crucis di Valentina Grotto, una stola-croce tessuta, ridisegna la croce come rito minimo tra fili e plexiglass; Francesca Mo con Tree Soul, Resilienza, Hic ci parla di natura, rinascita e ironia luminosa; Carlotta Nemela e Katiuscia Rasom di Aurona Ores Jewels trasformano il segno arcaico della Resa Ladina in identità contemporanea con ciondoli, anelli e orecchini in porcellana di Limoges e oro; la metamorfosi dell’emblema del potere in atto di coscienza è La Corona di Nikola Novakova; Laura Roncari invece con Il Velo di Maya propone una geometria sacra, tra scelta e conoscenza come cammino interiore.
Accanto al focus sulla creatività femminile, la mostra accoglie come ospite speciale l’artista ucraino Anton Sokolov, in arte TRAUMART, un ex dentista e sopravvissuto alla guerra, che ha trasformato il trauma in linguaggio artistico, dando vita a gioielli come atti di resistenza creativa e rinascita. La sua presenza porta un messaggio che travalica i confini di genere e “parla all’umanità intera”.
In occasione della tappa milanese della mostra, il 19 ottobre alle ore 15:45 nella Sala Castiglioni di Palazzo Bovara ci sarà il talk Lei c’era – Il lavoro invisibile delle donne tra botteghe, design e plagio con Anty Pansera e Raimonda Riccini
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