Il rapporto tra esseri umani e cani accompagna la nostra storia da almeno 50.000 anni generando un chiaro valore sociale, affettivo e persino sanitario, sempre più riconosciuto anche dalla ricerca scientifica. Tuttavia, l’aumento delle adozioni sfocia talvolta in incuria o abbandono e, sul piano della sicurezza pubblica, i diversi episodi di aggressioni causate da cani generano paure collettive e impongono un ripensamento della conduzione dei cani in ambito pubblico.
Questo il punto di partenza della ricerca nel campo dell’educazione cognitivo-relazionale del cane di Angelo Vaira – educatore cinofilo, fondatore e direttore della Scuola cinofila ThinkDog e dell’approccio Cognitivo Relazionale al cane, ideatore delle Classi di Socializzazione®, divulgatore ed esperto in etologia e scienze cognitive animali – culminata nella realizzazione del Manifesto per una Cultura della Responsabilità nella Relazione col Cane.
Presentato ufficialmente questa mattina a Milano alla presenza, tra gli altri, di Gianluca Comazzi, Assessore al Territorio e ai Sistemi Verdi in Regione Lombardia e Paola Fossati, Garante per la tutela degli Animali del Comune di Milano, il Manifesto si propone come pratico strumento di cambiamento culturale e sociale, rivolta non solo a chi vive con un cane, bensì all’intera comunità: cittadini, istituzioni, professionisti del settore e mondo politico.
Riconoscendo la centralità della formazione e della prevenzione per promuovere la sicurezza pubblica, il Manifesto si articola attorno a cinque traiettorie educative:
- Educazione alla Sicurezza – Garantire una gestione consapevole attraverso competenze concrete (detenzione, stazionamento, conduzione e libertà guidata) che tutelino cittadini e animali;
- Educazione all’Ascolto – Saper leggere i segnali del cane e delle persone che ci circondano in quanto esseri senzienti in comunicazione, sviluppando empatia e capacità di interpretazione;
- Educazione alla Cura – Riconoscere salute, appartenenza, connessione affettiva, libertà responsabile e possibilità di influire sull’ambiente come bisogni fondamentali del cane e soddisfarli;
- Educazione al Rispetto – Rispettare il cane dalla sua prospettiva di individuo senziente e, al contempo, rispettare le regole della società;
- Educazione alla Crescita Comune – Intendendo l’educazione come un percorso di crescita condiviso alla cui base vi è una profonda dinamica di interdipendenza, anche la persona può crescere e contribuire a una società più responsabile, empatica e civile.
Il Manifesto promosso da ThinkDog, realtà di riferimento nell’educazione cinofila e nella diffusione di una nuova prospettiva nella relazione tra amici a quattro zampe e compagni umani, si inserisce in perfetta continuità con il Protocollo Sicurezza, primo corso di formazione volto a certificare la reale capacità di gestione dei conduttori, che è stato brevettato lo scorso aprile e ha già formato oltre 170 Educatori e Istruttori Cinofili ThinkDog in tutta Italia.
“Se da un lato, il rapporto con i cani segna eventi commoventi della nostra quotidianità, da un altro, sono sempre più frequenti i casi di aggressione mortale. Proprio a partire da questi episodi, io e tutti i professionisti della rete ThinkDog abbiamo avvertito l'urgenza di promuovere una Cultura della Responsabilità nella relazione col cane e dare forma a questo Manifesto: una doppia responsabilità verso la sicurezza e il benessere dei cittadini e degli stessi compagni a quattro zampe” – ha spiegato Angelo Vaira.
“In Lombardia siamo convinti che la convivenza responsabile tra persone e animali sia un indicatore concreto di civiltà, sicurezza e qualità della vita. Il Manifesto promosso da ThinkDog rappresenta un passo importante per diffondere competenze, rispetto e consapevolezza, tutelando allo stesso tempo i cittadini e i nostri amici a quattro zampe. Come Regione continueremo a sostenere percorsi formativi, campagne di sensibilizzazione e progetti sul territorio che trasformino questa sensibilità in azioni concrete, perché una comunità più attenta agli animali è anche una comunità più sicura, più solidale e più moderna”, ha aggiunto Gianluca Comazzi, assessore al Territorio e Sistemi verdi di Regione Lombardia.
Tra le prime realtà a sottoscrivere il Manifesto, alla presentazione hanno preso parte anche Sara Turetta, Presidente Fondazione Save the Dogs and other Animals, organizzazione internazionale impegnata nella protezione degli animali d’affezione nei contesti più fragili, e Stefania Traini, Presidente e Socio Fondatore dell’Associazione Pet Levrieri ETS, unica associazione italiana parte del movimento globale contro le corse e la caccia con i levrieri.
“In un’epoca dominata da un individualismo portato agli estremi, possiamo restituire importanza ad uno dei valori cardini della convivenza civile, la “cura” per l’altro, proprio a partire dal nostro rapporto con i cani. Penso infatti che non possiamo amare qualcuno (o qualcosa) se non ce ne prendiamo cura, e attraverso l’empatia e la consapevolezza possiamo costruire relazioni di grande valore per noi, per i nostri animali e per tutti coloro che vivono la nostra realtà” – ha commentato Sara Turetta.
“Fin dalle nostre origini, costruire responsabilità per noi ha significato perseguirla in maniera radicale a 360 gradi. In primis a livello civile e politico, adoperandoci per ottenere una cultura di rispetto e leggi di tutela che ponessero fine a questo sfruttamento, poi portando una cultura cinofila evoluta in ogni aspetto del nostro lavoro: nel salvataggio, nel trasporto in Italia, nell’adozione, nella formazione per gli adottanti e soci e nel post adozione; infine creando sinergie con organizzazioni che condividono la stessa visione. Guardare ai levrieri con gli occhi della responsabilità, così incarnata, ci permette ogni giorno di sperimentare come la loro “fragilità” nasconda invece una straordinaria resilienza” – ha concluso Stefania Traina.
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