DIETRO LE QUINTE DI “MAGICI INTRECCI”
Un progetto di rinascita
Entrare in possesso di un castello può sembrare un privilegio da fiaba, ma in realtà significa assumersi una responsabilità enorme. Il Castello di Strassoldo di Sopra, appartenuto alla famiglia dei conti di Strassoldo-Graffemberg per oltre mille anni, quando è giunto a Gabriella Williams di Strassoldo versava in condizioni critiche: tetti crollati, giardini soffocati dai rovi, edifici ridotti a ruderi e una montagna di debiti. Una situazione difficile, che richiedeva decisione, impegno e una visione chiara per restituire vita a un luogo straordinario.
Di madrelingua inglese e cresciuta tra Gran Bretagna, Germania e Belgio, Gabriella ha acquisito padronanza di quattro lingue e si è specializzata in marketing e pubblicità. Ha poi lavorato in banca banca in Austria, nell’Ufficio di Presidenza della Zanussi SpA a Pordenone, gestito un ufficio di traduzioni e interpretariato a Udine e una società di PR a Vienna per diversi anni. Un percorso che le ha fornito competenze organizzative e gestionali solide, rivelatesi preziose anche per le attività culturali legate al castello.
Già da giovane Gabriella aveva aiutato la madre Elisabetta nell’organizzazione dei matrimoni, che in seguito ha gestito in prima persona. Nel 2000 ha riacquistato la Cancelleria, venduta dal nonno molti anni prima e ormai in condizioni precarie. Dal 2004 ha dato il via a un ampio ciclo di il consolidamento e restauro del pianoterra, del tetto e del giardino della Cancelleria. Questi interventi hanno ridato vita a spazi un tempo abbandonati e hanno reso possibile la nascita di cinque case vacanza. Per garantire la tranquillità degli ospiti, i matrimoni nel palazzo principale sono stati sospesi. Oggi, grazie al restauro della Cancelleria, è di nuovo possibile celebrare matrimoni in uno spazio dedicato e armoniosamente recuperato.
Parallelamente, dal 1987 Gabriella ha contribuito alla valorizzazione di tanti altri manieri friulani, ideando le “Visite Esclusive ai Castelli del FVG” e, più tardi, “Castelli Aperti FVG”, nato come iniziativa collaterale di Magici Intrecci e organizzato per il Consorzio Castelli FVG. Progetti che hanno permesso al pubblico di scoprire un patrimonio di straordinario fascino, spesso nascosto.
Magici Intrecci nasce nel 1998 e diventa il cuore visibile di questo lungo cammino. All’inizio le aree aperte al pubblico erano solo le sale inferiori del castello e gli espositori appena una ventina; fino al 2020 vi ha partecipato anche il Castello di Sotto. Con il tempo, e con il procedere dei restauri, si sono aggiunti il primo piano, il parco, la pileria, le case degli armigeri, la Vicinia, il brolo e la Cancelleria. Ora il percorso è ampio e affascinante, e ospita oltre 120 espositori selezionati provenienti da tutta Italia. Una crescita che riflette il lavoro costante di recupero e l’impegno nel creare per il pubblico un’esperienza sempre più ricca e coinvolgente.
Oggi il Castello di Strassoldo di Sopra e il Borgo Vecchio risplendono di nuova vita, ma il lavoro resta quotidiano e complesso: restaurare, mantenere e proteggere un bene così richiede costanza, risorse e un impegno che non può poggiarsi su un singolo evento. Ogni attività – dalle case vacanza alla Cancelleria, fino ai progetti culturali – contribuisce a costruire un equilibrio sostenibile.
Tutto questo è stato realizzato con scarsissimi aiuti pubblici: ogni entrata della manifestazione e delle altre attività viene reinvestita nella conservazione e nel restauro del complesso.
In questo lungo cammino Gabriella ha potuto contare sul sostegno di alcuni amici cari, che l’hanno incoraggiata e confortata nei momenti più difficili, e verso i quali nutre profonda gratitudine. Allo stesso tempo ha dovuto affrontare molte difficoltà e, talvolta, la cattiveria umana. Anche queste prove hanno rafforzato la sua determinazione, rendendo ancora più chiaro l’obiettivo di restituire vita al castello.
Per concludere, partecipare a Magici Intrecci significa quindi molto più che visitare una mostra: vuol dire sostenere un patrimonio vivo, condividere una visione di bellezza autentica e far parte di una storia millenaria che continua a rigenerarsi grazie alla dedizione di chi ci crede davvero.
Perché mantenere un castello non è una scelta di comodità, ma un atto di responsabilità verso la storia e verso il territorio: un bene che non si porta con sé nella tomba, ma che resta come simbolo, memoria e attrattiva culturale a beneficio di tutti.
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