INAUGURAZIONE 52° VINITALY, VERONA 15 APRILE 2018
Il testo integrale dell’intervento
inaugurale del presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, è disponibile
nell’area stampa del sito di Vinitaly (www.vinitaly.com)
Verona, 15 aprile 2018 – Il vino è il frutto della
terra e del lavoro dell’uomo: per produrlo ci vuole amore, impegno,
passione. Da oltre mezzo secolo, Vinitaly racconta questa passione e oggi,
insieme ai padri fondatori del vino italiano e di Vinitaly, ci sono le
generazioni che scriveranno la storia dei prossimi 50 anni. Quest’anno
la Fiera di Verona festeggia i 120 anni di attività. Un anniversario a
cui arriviamo dopo la trasformazione in società per azioni, accompagnata
da un piano industriale che prevede investimenti rilevanti. Innovazione
digitale, infrastrutture, analisi dei mercati e sviluppo
internazionale: sono alcune delle linee di sviluppo che abbiamo
individuato per il nostro futuro.
Vogliamo favorire in ogni modo la presenza in forma aggregata del made
in Italy sui mercati mondiali. Per il vino italiano, in particolare, ci
sono molte opportunità inesplorate, sia in aree che vengono considerate
mature, come gli Stati Uniti, sia in quelle con un forte potenziale come
la Cina. E vi è un’intera fascia nel Centro Sud del mondo, totalmente
da scoprire per il nostro export. Cina, Russia, Stati Uniti, e
prossimamente Sud America, sono aree che presidiamo costantemente, anche
attraverso le attività di Vinitaly International e della Vinitaly
International Academy.
Se vogliamo cogliere queste occasioni e diversificare realmente i
mercati, è necessario però essere presenti come sistema e non come
individualità. Per questo lavoriamo e lavoreremo sempre di più in
stretta collaborazione con ICE, non solo nell’ambito del Piano di
promozione straordinaria del made in Italy.
Il nostro ragionamento non si discosta da questa logica di aggregazione
anche quando parliamo di sistema fiere. Con le Fiere di Parma abbiamo
costituito la società VPE (Verona Parma Exhibition) per organizzare
iniziative congiunte per la promozione nel settore wine&food,
acquisendo a tale scopo anche il 50% delle quote di Bellavita Expo,
società inglese specializzata nel trade show per il settore
agroalimentare made in Italy. Martedì, poi, presenteremo la start up
Wine South America promossa attraverso la nostra società controllata
Veronafiere do Brasil, in programma a settembre nello stato di Rio
Grande do Sul.
Anche sul fronte della digital trasformation e del Vinitaly 4.0, stiamo
portando avanti numerosi progetti, per aiutare i nostri espositori a
capitalizzare sempre di più il loro investimento, distinguendo gli
operatori professionali dai wine lover. In quest’ottica, abbiamo
potenziato Vinitaly and the City, coinvolgendo in modo più ampio la
Città e la provincia. Questo ci ha consentito di coinvolgere 35mila
appassionati nelle iniziative fuori dal quartiere e di controllare le
presenze dei visitatori nei padiglioni espositivi, selezionandoli da
150mila nel 2015 a 128mila nel 2017.
Un altro strumento tecnologico innovativo è la Vinitaly Directory in tre
lingue, tra cui il cinese che mette in contatto l’espositore con i
buyer internazionali, permettendo una ricerca profilata di informazioni e
favorendo l’attività commerciale tutto l’anno.
Ultimo ma non meno importante è il forte impegno, di risorse e progetti,
che stiamo mettendo nel miglioramento delle infrastrutture. Tra gli
interventi più importanti in fase di realizzazione ci sono il raddoppio
dei posti auto nei parcheggi in viale dell’Industria, per un intervento
complessivo di oltre 16 milioni di euro e la ristrutturazione
conservativa delle Gallerie Mercatali, che abbiamo utilizzato per la
serata di Gala di Vinitaly e di cui ora completeremo il restauro.
Il nostro intento è quello di essere uno strumento di sviluppo economico
e sociale. Uno dei nostri vantaggi competitivi è quello di essere
inseriti in un territorio produttivo molto dinamico, in una città tra le
più belle d’Italia, ricca di storia e cultura. E il vino, per il nostro
Paese, è diventato l’ambasciatore di questi valori positivi che ci
vengono riconosciuti e ci fanno apprezzare nel mondo.
Perché, come ricordava Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli
Stati Uniti d’America, paese a cui è dedicata l’edizione 2018 di
Vinitaly: “non ci può essere un buon modo di vivere, dove non c’è un
buon modo di bere”. |
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