Dal 52° Vinitaly in corso fino a domani,
Veronafiere lancia il nuovo salone sul vino dedicato al mercato
dell’America latina. Prima edizione in programma dal 26 al 29 settembre
2018. Nel 2017 l’export di vini italiani in Brasile ha raggiunto i 35
milioni di euro (+48,6%)
Verona, 17 aprile 2018 –
Vinitaly sbarca in Brasile con un nuovo salone dedicato al settore
vitivinicolo: Wine South America. La manifestazione organizzata dalla
Fiera di Verona, attraverso la controllata Veronafiere do Brasil, è in
programma dal 26 al 29 settembre 2018 a Bento Gonçalves, nello stato di
Rio Grande do Sul.
Sono 250 gli espositori previsti, tra cantine, esportatori,
distributori, rappresentanti, produttori di macchinari per la
vitivinicoltura, accessori per il consumo e aziende fornitrici di
servizi specializzati. Presenti anche spazi riservati all’olio di oliva e
ad uno dei prodotti simbolo del Sudamerica: il caffè. I principali
paesi partecipanti sono Italia e Brasile Argentina, Cile, Uruguay,
Portogallo, Francia, Germania, Spagna, Nuova Zelanda, Sudafrica, Stati
Uniti, Australia e Slovenia.
Oltre agli incontri B2B, Wine South America ha in calendario eventi di
presentazione di nuove tecnologie, degustazioni enogastronomiche e
cooking show di prodotti regionali.
Per le aziende italiane, Wine South America rappresenta l’opportunità di
aprire o espandere a tutta l’America latina i propri mercati. Secondo
un’analisi Vinitaly/Nomisma Wine Monitor, infatti, le importazioni di
vino in Brasile sono tornate a crescere in maniera consistente nel 2017,
con un incremento del 27,6%, a 325 milioni di euro. Con gli sparkling,
che sebbene rappresentino una quota ancora bassa dei consumi (8,3% a
valore), volano a +42,5 per cento. L’Italia, quinto player in un paese
dominato dal vino cileno, di Argentina, Portogallo e Francia, lo scorso
anno ha fatto anche meglio con un balzo del 48,6% (+59,4% gli spumanti)
per un valore che sfiorato i 35 milioni di euro e un market share del
10,6 per cento.
La nuova iniziativa targata Veronafiere è stata presentata oggi, nel corso della terza giornata del 52° Vinitaly, a margine di una degustazione di spumanti brasiliani.
“Con Wine South America, Veronafiere prosegue nell’espansione della
propria rete di promozione internazionale legata al brand di Vinitaly –
ha spiegato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere
–. Siamo in Brasile già dal 2011 con tre eventi dedicati al settore del
marmo, della meccanica e delle costruzioni e questo nuovo appuntamento
completa e rafforza la nostra presenza in un’area strategica, porta di
accesso a tutto il Sudamerica”.
Il Paese verdeoro ha una popolazione in crescita che supera i 200
milioni di abitanti e un consumo pro capite di vino di appena 2 litri,
molto basso se paragonato ai 31 litri dell’Italia o ai 45 della Francia:
tutte condizioni che indicano un grande mercato potenziale.
“La domanda di vino ha risentito solo parzialmente dei problemi politico-finanziari del biennio 2015-2016 – ha detto Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – e oggi
il Brasile si presenta, al pari di altri buyer sudamericani presenti
all'evento, come una piazza strategica per il nostro export. Con un Pil
previsto in crescita del 2% annuo da qui al 2022 e una relativa discesa
dell’inflazione e della disoccupazione, ci attendiamo una buona crescita
delle importazioni a partire dal 2018”.
Per quanto riguarda la filiera vitivinicola nazionale, il Brasile conta
80mila ettari coltivati a vigneto e 1.100 aziende produttrici,
concentrate per il 90% nello Stato di Rio Grande do Sul. Le principali
varietà impiantate sono Chardonnay, Moscato Bianco, Riesling Italico,
Trebbiano, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Nero, Tannat e Cabernet
Franc, la maggior parte introdotte da immigrati italiani, di cui quasi
60mila sono quelli di origini venete.
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