Le
idrovore del Consorzio, al lavoro ininterottamente da inizio anno,
registrano un record di quantità d'acqua innalzata, grazie agli impianti
per lo scolo meccanico della pianura bolognese
BOLOGNA - Un inverno classico: neve e
pioggia in quantità che non si vedevano da tempo, ma case e strade della
Bassa bolognese non ne hanno risentito, grazie al funzionamento a pieno
regime delle pompe idrovore della Bonifica Renana. Ben 19 dei 26
impianti di sollevamento meccanico del Consorzio hanno lavorato in
questi ultimi tre mesi più che nelle stagioni piovose del decennio
precedente.
Con 6.430 ore di funzionamento, le pompe
idrovore hanno sollevato artificialmente 93,76 milioni di metri cubi
d'acqua di pioggia, caduta sulla pianura e giunta nei punti più bassi
della pianura bolognese grazie alla rete consortile di 2 mila chilometri
di canali artificiali.
Per dare un'idea in rapporto alle quantità
scolate artificialmente, basti pensare che nell'intero e siccitoso 2017
gli impianti di scolo meccanico della Renana avevano pompato in 12 mesi
per sole 1.700 ore.
"Nell'ultimo decennio (2008-2017) - commenta
l'ufficio tecnico del Consorzio- le quantità medie di pioggia passate
attraverso il sollevamento artificiale dei nostri impianti è stata pari
47,5 milioni di mc l'anno: mentre quest'anno, solo da gennaio al 31
marzo 2018, le quantità sollevate dalle idrovore hanno raddoppiato in
tre mesi il dato medio annuale"
Come sempre l'attività del Consorzio se
funziona, non si vede, ma i numeri parlano chiaro; infatti, sottolineano
dalla Renana: "Se le pompe idrovore non lavorassero a pieno ritmo, h24 e
sette giorni su sette, così come il personale tecnico sempre reperibile
per la prevenzione del rischio idraulico durante le piene, in sei mesi
55 mila ettari di pianura bolognese (oggi abitata e ricca di infrastrutture) tornerebbero ad essere una palude".
CONSORZIO DELLA BONIFICA RENANA
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