In
 questi tempi di vacanza forzata continuiamo a pensare a voi, la nostra 
giovane comunità del Gemonese: ci siamo fatti venire in mente un’idea 
per tenervi compagnia e allo stesso tempo accompagnarvi nella riscoperta
 di tradizioni e memorie che sarebbe un peccato dimenticare. La sfida 
che vi proponiamo è semplice, speriamo possa essere un gioco piacevole 
per unire tutta la famiglia attorno a un obiettivo comune!
1 #standoacasa andate a caccia, dalle soffitte alle cantine, passando per i giardini, di un oggetto appartenuto a bisnonni, nonni e genitori;
2 coinvolgete nonni e genitori nella challenge e fatevi raccontare tutti i segreti dei vostri oggetti ritrovati: qual è il loro nome in italiano e in friulano? quale la loro funzione? in che anno sono stati costruiti? a chi appartenevano? c’è un ricordo particolare legato a loro?
3 prendete appunti, riscrivete questi racconti e poi pubblicateli sui vostri profili Facebook o Instagram o su quelli di mamma e papà, obbligatoriamente assieme a un disegno o una fotografia degli oggetti, senza dimenticarvi di taggare @EcodelleAcque!
Tutti i disegni e le foto, accompagnati dai rispettivi racconti, verranno condivisi e poi raccolti in un album sul profilo Facebook dell’Ecomuseo, in modo da creare un vero e proprio archivio digitale dei vostri ricordi! Cos’altro possiamo dire? Che la ricerca abbia inizio!
2 coinvolgete nonni e genitori nella challenge e fatevi raccontare tutti i segreti dei vostri oggetti ritrovati: qual è il loro nome in italiano e in friulano? quale la loro funzione? in che anno sono stati costruiti? a chi appartenevano? c’è un ricordo particolare legato a loro?
3 prendete appunti, riscrivete questi racconti e poi pubblicateli sui vostri profili Facebook o Instagram o su quelli di mamma e papà, obbligatoriamente assieme a un disegno o una fotografia degli oggetti, senza dimenticarvi di taggare @EcodelleAcque!
Tutti i disegni e le foto, accompagnati dai rispettivi racconti, verranno condivisi e poi raccolti in un album sul profilo Facebook dell’Ecomuseo, in modo da creare un vero e proprio archivio digitale dei vostri ricordi! Cos’altro possiamo dire? Che la ricerca abbia inizio!
Nelle foto di Nicola Picogna, due esempi
 di oggetti ritrovati: una zangola, in friulano “pigne”, risalente alla 
prima metà del Novecento, con accanto lo stampo per il burro. La zangola
 serviva per trasformare la panna in burro. Al mattino tutto il grasso 
del latte, lasciato riposare al fresco della notte, veniva raccolto con 
una spannarola e messo nella zangola, botticella che ruotando 
velocemente su sé stessa compiva la magia. Il burro così ottenuto veniva
 poi raccolto e messo in appositi stampi per dargli la giusta forma. 
All’interno della zangola restava il latticello, squisitezza che le 
moderne centrifughe non permettono più di gustare.

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