Un ulteriore graditissimo riconoscimento: il numero 42 della rivista on line “Dialoghi Mediterranei”, periodico bimestrale dell’Istituto Euroarabo di Mazara del Vallo, ospita un contributo di Massimo Pirovano dal titolo “Tra società e comunità, i piccoli musei come servizio per lo sviluppo”,
 dove l’attività dell’Ecomuseo delle Acque viene ampiamente citata. 
Pirovano è il direttore del Museo Etnografico dell’Alta Brianza, con cui
 l’Ecomuseo ha avviato una proficua collaborazione su vari temi che 
accomunano le due realtà (ad esempio, la riconversione e valorizzazione 
delle uccellande storiche).
Scrive
 la rivista: «Come un museo etnografico può essere al servizio della 
società e del suo sviluppo? Costruendo una comunità diversa da quella 
idealizzata (…), aggregando persone su un progetto culturale e politico 
ispirato dalle lezioni degli etnoantropologi, oltre che dando uno spazio
 di espressione e di protagonismo a chi già s’impegna per valorizzare le
 esperienze collettive originali presenti nel territorio in cui il museo
 opera. È ciò che fanno gli ecomusei più seri, come l’Ecomuseo delle 
Acque del Gemonese, contribuendo a rivitalizzare e facendo conoscere 
attività produttive tradizionali di valore, che rischiavano 
l’estinzione. Ecomusei autentici di cui scrive de Varine, cioè basati su
 una partecipazione collettiva e non episodica alla vita del museo, 
piuttosto che su una pubblicizzazione turistica di tipo tradizionale 
delle emergenze monumentali o naturalistiche di cui un sedicente 
ecomuseo fa solo da vetrina».
Il Museo Etnografico dell'Alta Brianza
 merita più di una visita. Ha sede a Galbiate (LC) in località 
Camporeso, è nato per iniziativa del Parco Regionale del Monte Barro con
 una fase di progettazione avviata nel 1991. ll MEAB è un luogo di 
raccolta, di conservazione, di studio della vita quotidiana e delle 
culture passate e presenti delle donne e degli uomini, che sono vissuti e
 che oggi
 vivono nel territorio della Brianza e del Lecchese. Si caratterizza 
come luogo di partecipazione sociale, di elaborazione culturale e di 
ricerca scientifica. Il museo intende rappresentare un’occasione di 
confronto con l’alterità, nel tempo, nella società, nello spazio, 
offrendo ai visitatori occasioni di analisi e di riflessione sulle 
abitudini altrui ma anche sulle proprie. Promuove, in particolare, 
l’incontro tra le generazioni e il contatto diretto tra portatori delle 
culture tradizionali e visitatori con interviste aperte al pubblico, 
conferenze, seminari, presentazioni delle ricerche promosse dal MEAB o 
da altri studiosi.
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