Peccato
che lo stato attuale di emergenza sanitaria non consenta agli abitanti
della Valsamoggia di godersi appieno una passeggiata sul ponte Bailey
del Samoggia, in quel di Tintoria: struttura totalmente rimessa a nuovo,
grazie un intervento di manutenzione straordinaria della Bonifica
Renana.
Questo ponte, realizzato nel 1958
con la tecnologia rapida dei ponti di guerra, non era transitabile da
tempo, a causa delle pessime condizioni: pile di sostegno corrose,
strutture metalliche ammalorate ed elementi di copertura mancanti.
I
lavori di ristrutturazione, conclusi in due mesi, hanno riguardato la
sistemazione strutturale delle componenti in cemento del ponte, la
stabilizzazione dell'alveo circostante, il risanamento conservativo
dello scheletro metallico e la realizzazione in un nuovo impalcato in
legno per la fruizione pedonale dell'attraversamento.
Oggi questa struttura vintage,
con i suoi 80 metri di lunghezza per 2,5 di larghezza, è pienamente
recuperata alla sua funzione originaria di connessione tra i territori
della Valsamoggia. L'intervento ha comportato un costo complessivo di
180 mila euro di cui 70 mila finanziati dalla Bonifica Renana e la quota
restante dall’Unione dei Comuni e dal Comune di Valsamoggia.
Cosa sono i ponti Bailey?
Per
affrontare l'emergenza della sostituzione di ponti e viadotti
inutilizzabili a causa di bombardamenti, nel secondo dopoguerra si
utilizzarono spesso ponti in ferro e legno chiamati Bailey (dal nome del
loro inventore, sir Donald Bailey) e basati su un sistema tecnologico
di montaggio assolutamente nuovo, per moduli leggeri, che potevano
essere assemblati sul posto senza mezzi meccanici ma grazie alla forza
umana congiunta di 3-4 persone.
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