Bilancio molto positivo per “All’Ombra del Borgo 2019”, la
prima edizione dell’evento dedicato al vino nel Bellunese andato in scena
sabato e domenica. La manifestazione ha regalato ai circa 500 partecipanti una
splendida serata, fra musica, buon cibo con i prodotti a km 0 delle Dolomiti,
vini locali e nazionali nella splendida cornice della medievale piazza
centrale di Mel, nel nuovo comune di Borgo Valbelluna.
In degustazione c’erano i vini di
oltre 40 produttori, che hanno proposto alcune eccellenze locali da varietà
autoctone e da vitigni resistenti di piccole realtà emergenti
gestite da giovani vignaioli bellunesi, e nazionali da viticoltura
eroica, di montagna, di mare e di collina, ma anche masterclass che
hanno registrato il tutto esaurito con un grande successo di presenze e talk
show condotti da Davide Gangi, presidente dell’associazione Vinoway
Italia, con personaggi di spicco del settore vitivinicolo come Umberto
Trombelli e Nicola Biasi. Presente anche Cristian Maitan, Miglior Sommelier
del Veneto 2018.
L’evento è stato organizzato
dalla Pro Loco Zumellese e Vinoway Italia, in collaborazione con Ais Belluno,
Piwi Veneto, Confraternita del Formaggio Piave, Associazione Mele a Mel - La
Fiorita, Consorzio Sinistra Piave, Consorzio Coste del Feltrino e il patrocinio
del Comune di Borgo Valbelluna.
«Siamo molto soddisfatti di
questa prima edizione - ha commentato Alessandro Ren, vicepresidente di
Vinoway Italia - perché abbiamo avuto un pubblico molto interessato ad
approfondire la conoscenza dei vini bellunesi e delle varietà resistenti. Nella
prossima Vinoway Wine Selection vogliamo inserire un’area Piwi e organizzare
delle degustazioni guidate sui vini da vitigni resistenti alle malattie nelle
più importanti città italiane. Voglio ringraziare tutti i volontari, senza il
loro apporto questa manifestazione non si sarebbe potuta svolgere. Dobbiamo
continuare a lavorare in questa direzione coinvolgendo tutti gli attori del
territorio per sviluppare le grandi potenzialità inespresse a livello agricolo
e turistico delle nostre meravigliose Dolomiti».
Nei dibattiti si è parlato molto
dei vitigni resistenti che interpretano al meglio proprio la filosofia della
sostenibilità, alla base del rilancio della viticoltura bellunese.
«E’ un fenomeno che credo debba
essere sviluppato per una questione etica - ha dichiarato l’enologo Umberto
Trombelli -. Da sempre il vino è espressione del territorio. Bisognerebbe
selezionare delle varietà resistenti sul nostro endemismo, sulle nostre uve».
Il collega Nicola Biasi ha sottolineato come «i vini che si producono dalle
varietà resistenti non sono rustici, al contrario sono vini molto eleganti».
Per Alessandro Sala,
presidente di Piwi Lombardia, i vitigni resistenti sono il futuro della
viticoltura: «Richiedono pochi trattamenti e, visto che le viti sono spesso a
contatto con case e scuole, diventa fondamentale tutelare la salute delle
persone».
«In un territorio come il nostro
che è ancora vergine - ha detto Nicoletta Ranzato, delegato Ais Belluno
- questo tipo di viticoltura trova terreno fertile. Il tema del prossimo
congresso nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier, che si terrà a
novembre a Verona, sarà l’enoturismo. La nostra mission è quella di educare la
gente al bere consapevole e al buon cibo. Per questo motivo porteremo nella
città scaligera anche i nostri prodotti bellunesi».
Enzo Guarnieri, presidente
Consorzio Coste del Feltrino che rappresenta 12 aziende del territorio, ha
spiegato che «su 30 ettari, una decina sono dedicati alle varietà autoctone
come la Bianchetta, la Pavana, la Turca e la Gata». «Abbiamo tanti prodotti di
qualità - ha aggiunto - ma, per fare in modo che siano da traino per il
turismo, dobbiamo avere anche una quantità sufficiente a soddisfare la domanda».
Nel complimentarsi con gli
organizzatori per la manifestazione, Stefano Cesa, sindaco di Borgo
Valbelluna, ha auspicato che «questo evento rappresenti solo l’inizio di
una fruttuosa collaborazione e che ci siano altre iniziative in grado di
promuovere le eccellenze e le tipicità del nostro territorio» nell’ottica
dell'abbinamento agricoltura-turismo.
E le previsioni fanno ben
sperare. Con la recente assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026 a
Milano-Cortina, la stagione turistica nel Bellunese è partita con il piede
giusto con «i posti letto lungo le Alte Vie che registrano il tutto esaurito»
come ha spiegato Alessandra Magagnin, amministratore unico della Dmo
(Destination Management Organization) Dolomiti.
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