Una delegazione della Commissione
per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (AGRI) del Parlamento
europeo ha fatto tappa oggi a Reggio Emilia nell’ambito della missione in
Italia (15-17 settembre) dedicata all’incontro con alcuni degli attori
principali della filiera agroalimentare del Paese e con rappresentanti politici
e istituzionali italiani ed europei. Guidata dalla presidente Veronika
Vrecionová (Repubblica Ceca), la delegazione – composta da
parlamentari provenienti da diversi Paesi e gruppi politici – ha visitato un
caseificio di produzione di Parmigiano Reggiano, simbolo del Made
in Italy e modello di riferimento nel panorama delle Dop europee. All’incontro
hanno preso parte anche gli eurodeputati italiani Stefano Bonaccini e Dario
Nardella, che hanno promosso la missione.
Dopo i saluti istituzionali della presidente
Vrecionová e dell’onorevole Bonaccini, membro della Commissione, Nicola
Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, ha
accolto la delegazione illustrando le sfide e le opportunità che attendono il
comparto. Al centro del confronto alcuni temi chiave per l’agenda europea. In
primis, la valutazione positiva della Riforma delle Indicazioni Geografiche
2024 che ha rafforzato i Gruppi e i Consorzi, gli strumenti di tutela,
introdotto procedure e tempi certi e ampliato le garanzie per le Dop e Igp.
Il Consorzio ha ribadito l’importanza di una
piena attuazione della riforma, sia attraverso i decreti nazionali che con
l’avvio del GI Action Plan annunciato dalla Commissione UE a
partire dal 2026.
Non è mancata l’occasione per un’analisi
degli scenari internazionali. La delegazione ha infatti raccolto la
posizione del Parmigiano Reggiano rispetto alla disputa tariffaria USA-UE, con
i dazi voluti dal presidente Donald Trump attualmente fissati al 15%, con un
richiamo al ruolo decisivo degli accordi bilaterali (quali i FTA - Free Trade
Agreements) nella protezione delle Indicazioni Geografiche. È stato inoltre
espresso un giudizio positivo sugli accordi con Giappone, Messico e
Mercosur, e l’auspicio per una rapida ripresa dei negoziati con l’Australia.
L’incontro ha sottolineato l’esigenza di una nuova
visione europea, che sappia mantenere un approccio equilibrato alla
Politica agricola comune e superi gli estremismi che hanno segnato il dibattito
su temi ambientali e di etichettatura nutrizionale come il Nutriscore. Il
Parmigiano Reggiano ha ribadito come il modello europeo di agricoltura, fondato
su qualità, sostenibilità e legame con i territori, possa rappresentare un
motore per la competitività e la resilienza dell’UE nel contesto globale.
Il Parmigiano Reggiano è uno dei formaggi più
antichi e celebri al mondo: viene prodotto ancora oggi con soli tre ingredienti
(latte crudo, sale e caglio), senza additivi né conservanti e con una tecnica
rimasta sostanzialmente invariata nei secoli. La sua filiera, profondamente
legata al territorio d’origine (Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a
sinistra del fiume Reno e Mantova a destra del Po), coinvolge oltre
2.100 allevatori, 291 caseifici e 50.000 persone, con una produzione che
nel 2024 ha superato i 4 milioni di forme. Il giro d’affari è pari
a 1,77 miliardi di euro alla produzione e 3,2 miliardi al consumo,
con un export che rappresenta quasi il 50% del totale: numeri che
confermano il Parmigiano Reggiano come ambasciatore del Made in Italy agroalimentare
nel mondo.
La visita di Reggio Emilia ha confermato il
ruolo della Dop come eccellenza e laboratorio di esperienze in
grado di offrire spunti concreti per l’evoluzione delle politiche agricole
europee, rafforzando il dialogo tra istituzioni comunitarie e produttori.
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