| Il territorio del Gemonese, profondamente segnato dal terremoto del 1976 e classificato ad alto rischio sismico, offre una straordinaria occasione per connettere conoscenze scientifiche, memoria storica e pratiche di prevenzione. Il LAB Terremoto, allestito dall’Ecomuseo nel centro storico di Gemona, propone un percorso didattico che spazia dalla struttura interna della Terra e dalla teoria delle placche fino agli strumenti di misura dei sismi. La visita mira a far comprendere il terremoto come fenomeno fisico (origini, effetti sull’ambiente e sugli edifici) e a trasformare la conoscenza in competenze pratiche: procedure di sicurezza, valutazioni di vulnerabilità e riflessioni sul “Modello Friuli” che ha segnato la ricostruzione. Il progetto è stato realizzato con il supporto dell’INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e il sostegno del Comune di Gemona del Friuli e del GAL Open Leader, per creare un’offerta formativa seria, partecipata e radicata nel territorio. |
|
Oltre alle attività da svolgere nel laboratorio, sono previste uscite all’aperto che arricchiscono la comprensione della dinamica sismica e della storia locale. Muovendosi nel centro storico, è possibile valutare le modalità con cui è avvenuta la ricostruzione e comprendere le tecniche che hanno permesso a Gemona di diventare un modello nazionale di rinascita post sisma. A questa esperienza si affiancano l’escursione lungo il Sentiero geologico del Monte Cumieli, caratterizzato da affioramenti di calcari e selci, fossili, fenomeni carsici, pieghe e faglie, e la visita al Colle di Osoppo, geosito dove si sommano vari aspetti (stratigrafici, paleontologici, morfologici) e la cui posizione sopraelevata consente di osservare elementi geologici esterni al rilievo. L’attività didattica, su prenotazione, è modulabile per ordine e grado scolastico. Per informazioni e richieste: info@ecomuseodelleacque.it, 338 7187227. |
|
«Se pensiamo al tributo in vite umane, ma anche in termini economici causato dai terremoti che hanno colpito il nostro Paese, avremmo dovuto imparare che prevenire è molto meglio che ricostruire. Lo si dice sempre e poi nella pratica lo si dimentica. E invece la cultura della sicurezza è fondamentale così come quella dell’informazione: essere informati non deve procurare inutili allarmi, ma è molto importante per prepararci a fronteggiare il pericolo. È questo il punto di partenza per le giovani generazioni» (Paolo Clemente, ENEA). |
|
|
|
|
|
Nessun commento:
Posta un commento