6 dicembre 2018 - 11 gennaio 2019
Opening: 5 dicembre 2018, ore 18.30
Fondazione Adolfo Pini
Corso Garibaldi 2, Milano | www.fondazionepini.net
Dal 6 dicembre all’11 gennaio la Fondazione Adolfo Pini presenta Donner à voir, la mostra di Luca Staccioli, uno dei due vincitori della Borsa di Studio Progetto Inedito 2018.
Queste borse di studio, messe a disposizione dalla Fondazione, sono
destinate a studenti delle accademie e delle università milanesi e a
neolaureati under 35 con l’obiettivo di sostenere progetti inediti a
vocazione multidisciplinare.
Luca Straccioli (1988) e Valentina Barbieri
(1992) sono i vincitori cui è stata offerta quest’anno, l’opportunità
di svolgere un’attività di ricerca presso enti nazionali e
internazionali.
Mercoledì 5 dicembre, in Corso Garibaldi 2, la Fondazione Adolfo Pini presenta il primo dei due progetti vincitori: Donner à voir, dell’artista Luca Staccioli che per l’occasione si è cimentato con un corpo di lavori, sviluppati in collaborazione con CODE South Way nel corso di un periodo di studio al museo della Legione straniera di Aubagne, Marsiglia.
La
pratica artistica di Luca Staccioli, basata sulla ricerca sperimentale e
orientata alla processualità, include media differenti. Le sue opere
esplorano archeologie del presente attraverso un metodo di
stratificazione e combinazione di micro-storie, memorie sradicate,
oggetti quotidiani e immagini nomadiche che prolificano nella dimensione
globale-locale e negli apparati tecnologici.
Il progetto, ospitato nella galleria al piano terra della Fondazione, presenta al pubblico una serie di otto fotografie, uno slide show di diapositive, assemblaggi scultorei e alcuni disegni dei documenti trovati nell'archivio della Legione straniera ad Aubagne.
Donner
à voir prende avvio dalla storia di G. Staccioli, letta come metafora
dell’individuo moderno e contemporaneo. L’artista coinvolge lo
spettatore nel racconto di una condizione limite tra appartenenza e
disorientamento, indotta da sistemi sociali normativizzati e
desoggettivanti, e caratterizzata dall’alienazione rispetto ai grandi
processi storici.
“Alla
fine degli anni Quaranta, G. Staccioli si trovava in prigione per un
crimine sconosciuto. Staccioli commutò la pena arruolandosi nella
Legione Straniera a Marsiglia: andò così a combattere in Indocina
(1946-1954). Di lui non si sa più nulla”. - l’artista racconta - “Rimangono
soltanto alcuni documenti ingialliti conservati in un archivio della
Legione Straniera ad Aubagne, un certificato di morte, il cognome
Staccioli – che mio padre ha ereditato, per cavilli burocratici, senza
essere consanguineo del defunto (Staccioli è ora anche il mio cognome)
–, un rullino fotografico che G. Staccioli spedì in Italia e che nessuno
fino a oggi aveva sviluppato. Le immagini appaiono ormai completamente cancellate, il contenuto irriconoscibile”.
Partendo
da libri di storia e da documentazione informatica, museale e
archivistica, Luca Straccioli ripensa i meccanismi di creazione
arbitraria degli immaginari identitari che, legati alla famiglia, si
coagulano in categorie e gerarchie coercitive.
Nella
mostra, attraverso il reenactment, il disegno, l’assemblage, il ricamo,
la malleabilità del didò, la Storia diventa un diorama domestico
conturbante, inaspettato, fratturato e ricomposto. La tensione del
ricordare, sul confine tra memoria e non vissuto, forma un’altra
immagine della violenza, del fallimento delle istituzioni e della
ricerca dell’identità. L’immaginazione appare indispensabile per la
sopravvivenza collettiva.
Le borse di studio, a cura di Dalia Gallico, si inseriscono nell’ambito delle attività che vedono la Fondazione Adolfo Pini impegnata nella missione di sostegno e valorizzazione dei giovani nelle diverse discipline culturali.
Per statuto infatti la Fondazione sostiene le nuove generazioni attive
in tutte le arti: istituisce premi, borse di studio, offerte formative e
altre iniziative.
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