Ospite d’onore dell’edizione 2018 di “Gemona, formaggio e… dintorni”, in programma dal 9 all’11 novembre, sarà la comunità di Corna Imagna
in provincia di Bergamo. Alla manifestazione gemonese interverranno
rappresentanti del Centro Studi Valle Imagna che gestisce la mitica
“Bibliosteria” di Cà Berizzi (associazione con cui l’Ecomuseo delle
Acque ha avviato una proficua collaborazione), soci della Cooperativa
agricola “Il Tesoro della Bruna” e artigiani della pietra. Uno stand in
via Cavour ospiterà i prodotti della Cà del Strachì (Casa dello
Stracchino), un centro servizi che a Corna Imagna si rivolge agli
allevatori e alla popolazione locale e vende direttamente i formaggi del
territorio, tra cui il rinomato Stracchino all’antica delle Valli Orobiche,
Presìdio Slow Food. La Valle Imagna è caratterizzata da un immenso
patrimonio di edilizia rurale e storica, dagli edifici tradizionali ai muri in pietra a secco, da conoscere grazie a una mostra e a un laboratorio allestiti presso il LAB Terremoto.
Vari
eventi vedranno protagonisti gli allevatori e gli artigiani di Corna
Imagna. Due gli appuntamenti al LAB Terremoto in piazza Municipio 5 a
Gemona: sabato 10 novembre alle 16 verrà presentato il film documentario “Il Tesoro della Bruna” con degustazione finale di formaggi delle Valli Orobiche. Domenica 11 sempre alle 16 proiezione del film documentario “Nati dalla pietra”
(entrambi i film, del regista Michele Milesi, sono prodotti dal Centro
Studi Valle Imagna). Per l’intera durata della manifestazione il LAB
Terremoto ospiterà la mostra “Architettura rurale e sviluppo locale” e laboratori sulla pietra.
La filiera dello stracchino nella Valle Imagna è una realtà che va sostenuta perché straordinariamente “resistente”. La “Casa dello Stracchino”
opera in questo modo: i piccoli produttori consegnano due volte al
giorno le loro quantità di latte, che vengono lavorate dal casaro
(assunto alle dipendenze della cooperativa costituita dagli stessi
allevatori). Vengono lavorati circa 4 quintali di latte al giorno. Gli
stracchini prodotti vengono poi venduti dalla cooperativa, che con il
ricavato paga il latte ai conferitori.
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