LE VIRTU’
DELL’AUTUNNO
Negli ultimi anni sembra che
Madre Natura sia molto volubile e che voglia farci vivere l’andamento
delle annate come se fossimo sulle montagne russe. Dopo il caldo e la siccità
del 2017, perfettamente in linea con il surriscaldamento globale, il 2018 si è rivelato
uno degli anni più piovosi nell’ultimo decennio, salvo riprendersi in
extremis grazie ad un autunno soleggiato nelle settimane di vendemmia.
LA STAGIONE
VEGETATIVA
Dopo qualche anno in cui ci
sembrava di aver dimenticato come fosse l’inverno, il 2018 ha riportato alla
normalità le condizioni climatiche, con un numero di giorni con temperature
sotto lo zero sufficiente affinché le viti iniziassero il loro meritato riposo
invernale. Dopo anni, Bolgheri ha persino visto qualche giorno di neve. Dopo un
2017 decisamente secco, le abbondanti piogge hanno permesso nuovamente il
riempimento delle falde acquifere.
Il mese di
marzo ha registrato per quasi tutta la sua durata un record di piovosità, più
di quattro volte superiore alla media stagionale, ritardando il germogliamento
che è avvenuto nella seconda settimana di aprile. Subito
dopo, un periodo eccezionalmente caldo e secco ha portato a una crescita
esplosiva dei germogli, costringendoci a impiegare tutte le nostre risorse per
portare a termine il lavoro nei tempi stabiliti. Nel mese di maggio le piogge
sono tornate in quantità e frequenza senza precedenti. Mentre le temperature
tornavano nella norma, il
livello di pressione patogena si è nuovamente alzato,
soprattutto per quanto riguarda la peronospora, che ha messo a dura prova le
viti durante tutta la stagione della crescita. Grazie ad una perfetta
organizzazione e ai trattamenti che abbiamo potuto effettuare nei pochissimi
giorni senza pioggia, è stato possibile riprendere il controllo delle malattie
e preservare la salute delle foglie e dei grappoli. La gestione del suolo in
Ornellaia, con il fitto manto erboso presente tra i filari, ha mostrato ancora
una volta i suoi grandi benefici, permettendo di tenere sotto controllo il
vigore delle viti e aiutando il suolo ad assorbire l’acqua in eccesso,
velocizzando l’ingresso nelle vigne subito dopo i periodi di pioggia.
Nonostante il germogliamento tardivo, le condizioni climatiche e la rapida crescita dei germogli hanno permesso alle viti di recuperare il ritardo anticipando la fioritura di una settimana piena. Anche se ridotte rispetto a maggio, per tutto il mese di giugno le precipitazioni si sono mantenute superiori alla media, mantenendo la peronospora attiva e aggressiva.
Soltanto a luglio il clima ci ha dato tregua con un mese caldo e asciutto. L’invaiatura è arrivata tra il 22 e il 25 luglio, prima che le viti smettessero di crescere. Il colore dei grappoli è cambiato in pochi giorni ma abbiamo potuto osservare la grande eterogeneità, con un buon numero di acini rosa insieme ad altri completamente verdi.
LA VENDEMMIA
L’agosto 2018 è stato
caldo quanto quello dello scorso anno, ma leggermente più piovoso, con qualche
importante temporale intorno alla metà del mese: avendo però interessato soltanto
i vigneti di Bellaria e non le altre aree della Tenuta, si è creata una
rilevante differenza nel grado di maturazione dei grappoli di Bellaria rispetto
a quelli degli altri vigneti. Gli zuccheri e l’acidità si sono sviluppati
lentamente, mentre gli acini, a causa degli alti livelli di acqua presenti nel
terreno, hanno raggiunto dimensioni maggiori. A settembre il tempo è stato
caldo e senza precipitazioni. Le temperature sono state più alte della media
stagionale, ma le notti più fresche hanno permesso alle viti di recuperare e
preservare gli aromi e l’acidità. Quest’anno la foschia mattutina,
non tipica dell’area di Bolgheri, è stata frequente e ha dato un tocco
decisamente autunnale alla vendemmia. Per mantenere i grappoli in salute e
aiutarli a beneficiare dei venti, abbiamo operato delle sfogliature intorno ai
grappoli anticipate rispetto al solito.
I BIANCHI
La vendemmia è iniziata subito
dopo Ferragosto con il Sauvignon delle “milleviti”, sparse intorno
ai vigneti dei rossi in Ornellaia. La differenza tra i vari vigneti è stata
molto marcata e ha portato alla raccolta di Sauvignon più lunga della storia di
Ornellaia, con l’ultimo grappolo raccolto il 13 settembre. Il Viognier è
stato raccolto negli ultimi giorni di agosto, mentre si è proceduto con il
Vermentino e il Verdicchio a metà settembre.
I ROSSI
La differenza tra la maturazione
dei grappoli nei diversi terroir della Tenuta è stata più evidente che in
qualunque altra annata, portando a una lunga vendemmia in particolare per il
Merlot, che è stato raccolto dal 31 agosto fino al 29 settembre.
Il Cabernet Franc, il Cabernet
Sauvignon e il Petit Verdot sono stati vendemmiati dal 20 settembre in avanti:
dopo una piccola interruzione dovuta a un temporale a inizio ottobre, la
raccolta è proseguita nei vigneti più vecchi di Cabernet dopo qualche giorno
più asciutto e ventilato.
In cantina, alcuni elementi sono stati decisivi per esprimere tutto il potenziale di questa annata. Nel suo terzo anno di utilizzo, la selezione ottica degli acini si è dimostrata ancora una volta uno strumento indispensabile per scartare quelli caratterizzati da una colorazione imperfetta, permettendo soltanto agli acini più omogenei e maturi di arrivare alle vasche.
Le grandi dimensioni degli acini
hanno richiesto un più frequente salasso all’interno delle vasche. Per
cogliere il pieno potenziale tannico dell’annata ed evitare di estrarre i
tannini troppo ruvidi o grezzi, la macerazione è durata circa quattro
settimane, con lievi e non troppo frequenti rimontaggi, risultando diversa per
ciascun lotto, a seconda dei nostri assaggi giornalieri.
LE PRIME
IMPRESSIONI
Dopo una primavera decisamente
sfidante, le condizioni climatiche sono migliorate significativamente
nell’estate, fino a un clima quasi perfetto nelle settimane della
vendemmia, culminato tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre con
caratteristiche più autunnali che estive.
Al primo assaggio il 2018 non
sembra essere un’annata straordinariamente potente, ha dimostrato in
realtà un notevole colore, un’insolita qualità aromatica con note
incredibilmente fresche, pure e vibranti, che riflettono perfettamente il carattere di ogni
vitigno. I tannini sono già raffinati, setosi e senza spigolosità, mentre le
acidità sono ben bilanciate.
I bianchi sono fragranti con
acidità moderate, in particolare per il Sauvignon e il Viognier. Il Vermentino
raccolto più tardi promette molto bene, con un aroma di frutti gialli e fiori
bianchi quasi da manuale.
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